Ma perché l’UAAR non condanna anche l’ateismo di Stato?

Creato il 04 ottobre 2012 da Uccronline

Recentemente l’UAAR (Unione degli Atei e Agnostici e – dicono – Razionalisti) ha pubblicato un articolo in cui dice di aderire alla richiesta fatta dall’International Humanist and Ethical Union all’ONU per condannare i Paesi che promuovono la violenza religiosa. Richiesta sacrosanta! Ci domandiamo però: dal momento che i peggiori crimini degli ultimi cento anni (e forse della Storia) sono stati commessi (e sono commessi tuttora) da regimi (ufficialmente o meno) atei, laicisti o anticlericali, perché l’UAAR non ha mai trovato il tempo di condannare l’ateismo di Stato (presente ancora oggi in diversi Paesi)?

Nella seconda metà del secolo, infatti, i peggiori crimini contro l’umanità, con particolare accanimento contro il Cristianesimo, sono stati compiuti dai regimi comunisti che hanno imposto l’ateismo di Stato: Unione SovieticaMongolia, Cuba, Romania, Bulgaria, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Albania (il primo stato con l’ateismo presente nella Costituzione), Jugoslavia, Cambogia e, in parte, Germania Orientale.

In un secondo articolo pubblicato sullo stesso sito si legge: “Le alternative a perenni, violenti conflitti dottrinali sono sole [sic] due: o una società totalitariamente monoconfessionale, o una società laica, libera civile e democratica che non assicura più alcuna tutela speciale alla religione. Facile capire quale sia la scelta migliore per l’Uaar. Ma non dovrebbe essere difficile capire che la stessa scelta sarebbe migliore anche per l’intera umanità”. Insomma, secondo questi signori una società può essere civile e democratica solo se rifiuta ogni religione. Un po’ quello che succede nei regimi in cui impera l’ateismo di Stato, in nome del quale, ancora oggi, nel 2012, i cristiani sono duramente perseguitati in Vietnam, in Cina, in Uzbekistan e, soprattutto, in Corea del Nord.

Nello stesso articolo, viene deplorato “il rigido integralismo musulmano, che scatena la violenza contro qualsiasi critica a simboli sacri, giudicata tout court blasfema. Difficile davvero che atei e agnostici, sebbene denigrati sistematicamente dalle religioni, reagiscano in questo modo. Non avere nulla di ’sacro’ alle volte è anche una benedizione”. Ma davvero!? È difficile che gli ateo-agnostico-razionalisti abbiano reazioni fanatiche?

Allora come mai l’Asociación Madrileña de Ateos y Librepensadores (cioè l’UAAR spagnola) ha minacciato di bruciare le chiese e aggredire i cattolici, in memoria della guerra civile? Come mai in Svizzera un ateo “sbattezzato” ha realizzato un attentato incendiario in una Cattedrale? Chi non ricorda poi come le associazioni atea madrilena ha accolto i pellegrini cattolici alla GMG 2011? Se è difficile che atei e agnostici reagiscano con intolleranza alla presenza religiosa nella società, come mai il leader internazionale dell’ateismo militante, Richard Dawkins, ha chiesto di «ridicolizzare pubblicamente chi crede in Dio»?

Aspettiamo risposte, intanto ricordiamo le parole di Frank Furedi, ex presidente dell’organizzazione politica  trotzkista inglese Revolutionary Communist Partye oggi sostenitore della British Humanist Association: «il nuovo ateismo si è trasformato non solo in una religione laica, ma in una religione secolare fortemente intollerante e dogmatica [...] la minaccia più potente per la realizzazione del potenziale umano proviene oggi, non dalla religione, ma dal disorientamento morale della cultura secolare occidentale».

Salvatore Cammisuli


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