Ma perchè la Merkel non vuole Berlusconi?

Creato il 12 dicembre 2012 da Freeskipper
In Italia - per ovvi quanto comprensibili e, seppure non per tutti, condivisibili motivi - sono in molti a strabuzzare gli occhi al solo pensiero di ritrovarsi ancora una volta il Cavaliere sulla scena politica nazionale. Ma questi sono e dovrebbero essere solo fatti nostri! Quello che suona strano, invece, è perché la Germania non vuole assolutissimamente il ritorno di Berlusconi e lo palesa così spudoratamente senza un briciolo di diplomazia? Perché la Merkel gli preferisce Mario Monti? Forse perché meno esuberante del Cavaliere, più sobrio, fedele, mansueto, obbediente e disciplinato? Forse perché il Professore ha già staccato alla Troika l’assegno appena incassato dell’Imu? Sarà mica per quel "cucù" del Cavaliere o forse perché la Cancelliera teme molto più realisticamente di perdere il controllo dell’Italia tenuta saldamente al guinzaglio dallo spread? Un fatto è certo. Chiunque pensa di volersi liberare dallo spread e dal debito sovrano con cui la Troika tiene sotto scacco non solo il Belpaese ma il mondo intero, dovrà fare i conti con la Germania e rischia di essere messo al bando, tacciato di “populismo” ed “anti-europeismo”! E’ toccato prima alla LegaNord, poi a Beppe Grillo e adesso a Silvio Berlusconi. Il Cavaliere critica Mario Monti per un atteggiamento "germanocentrico", manda a quel paese lo spread apostrofandolo come un “imbroglio” e immediato arriva lo stop da Berlino: "Non accetteremo che la Germania sia fatta oggetto di una campagna elettorale populista". E, guarda un pò le combinazioni della vita, in Europa scoppia anche il caso Ppe, formazione politica di cui il Popolo della libertà fa parte: il capogruppo all'Europarlamento definisce "un grande errore" aver fatto cadere il governo Monti. Si ribellano a Berlusconi anche alcuni eurodeputati azzurri. Berlino, terrorizzata dal ritorno del Cavaliere, appoggia il dissenso e si dice convinta che gli elettori italiani "sceglieranno in modo tale da garantire che l'Italia resti sul cammino giusto". Forse sarà il cammino giusto per “loro”, ma non per noi che stiamo ancora camminando sui carboni ardenti dell’Imu per pagare un debito che non ci appartiene e per restare in un'Europa che non è dei cittadini ma delle Banche!

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