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Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto

Creato il 03 dicembre 2014 da Romafaschifo
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Ma quanto sono brutte le stazioni della Metro C? Riflessioni a margine di alcune foto della fermata Pigneto
Le polemiche sulla Metro C, da quelle giuste sui costi a quelle strumentali sulla scarsa frequentazione (a quest'ultime abbiamo risposto qui) hanno oscurato e hanno tolto spazio ad una polemica sacrosanta che si doveva fare e che nessuno ha fatto: le sistemazioni superficiali delle stazioni. Le stazioni della Metro C appaiono, per progetto architettonico, per layout stradale, per materiali, delle stazioni di una città in via di sviluppo. La metropolitana di Algeri, di Tripoli, il primo esperimento di trasporto di massa ad Addis Abeba o qualcosa del genere. E invece no, siamo nel cuore dell'Europa ma il livello è questo. Le stazioni e i loro corpi di fabbrica sembrano arrivati a noi direttamente dai peggiori anni ottanta. Le contromisure anti-vandalismo non esistono e così muri, pareti di latta (!), vetrate e ascensori saranno molto verosimilmente prese ben presto ostaggio di attacchini, localari, graffitari. E tutto questo nonostante i miliardi di euro spesi. Ma la cosa più grave sono le sistemazioni superficiali per quanto riguarda le strade.Queste foto si riferiscono a Pigneto dove le sezioni stradali, in attesa dell'apertura, speriamo, per la prossima primavera, sono già belle e che terminate. A parte che per l'area proprio attorno alle entrate di stazione, il resto dei marciapiedi sono stati fatti in catrame invece che in basaltina: uno scandalo, uno scempio che condanna le aree che hanno subito anni e anni di disagi a causa del cantiere. Dopo anni di calvario non era opportuno restituire un'area dignitosa agli abitanti? E invece marciapiedi di asfalto. Ma come se non bastasse ci sono le dimensioni delle carreggiate e l'arredo urbano anti sosta abusiva: tutto sbagliato, tutto inesistente. Risultato? Fuori dalle stazioni della Metro C c'è il caos tipico romano: macchine le une sulle altre, parcheggi assurdi e pericolosi, vetture in doppia fila perché tanto la strada ne lascia la possibilità e automobili sugli scivoli per i disabili o sulle strisce pedonali. E marciapiedi larghi 80 centimetri che un disabile o una mamma con un passeggino ci passa a fatica o proprio non ci passa. Questo già, oggi, accade ad esempio a Pigneto senza che nessuno controlli e che nessuno faccia niente. In altre aree la situazione è forse anche peggiore e invitiamo qualche lettore volenteroso a fare magari anche un video a Piazza Roberto Malatesta dove l'arrivo della metropolitana non cambierà una virgola del caos, dello smog, della prepotenza e della violenza della sosta selvaggia. Perché chi ha ridisegnato le carreggiate post-cantiere lo ha fatto come si usa a Roma: prevedendo lo spazio per chi si comporta da incivile, disegnando la città attorno alle esigenze non delle persone per bene, ma dei cafoni, dei coatti, dei violenti, dei prevaricatori.
Diteci se vi risulta una sola delle tante stazioni della C che ha determinato una reale e fattiva riqualificazione della strada o della piazza dove è collocata. A noi non ne risulta nessuna. E il pensiero va a Napoli dove ogni stazione della metropolitana ha letteralmente cambiato in meglio un pezzo di città. Qui alcune nuove stazioni non saranno eppure visibili tanto sarà il degrado che in maniera quasi naturale le circonderà. E attendete l'arrivo delle bancarelle: non tarderanno, abusive e autorizzate!

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