Ma, se ci fermiamo un secondo a riflettere, questa volta ha probabilmente ragione l’ex medico della Formula 1 Gary Hartstein, a porre qualche dubbio in più: si tratta davvero di una novità? Sul suo blog, il medico e anestesista, passa in rassegna le parole della portavoce Sabine Kehm, smascherando quella che è una realtà dei fatti già nota da ormai due mesi. Da quei primi giorni d’aprile, quando la voce ufficiale Kehm dichiarò: “Ha momenti di coscienza, nei quali ha capacità di interagire con l’ambiente circostante”, dichiarò al Mundo Deportivo. Ripetiamo la domanda: si tratta allora di una novità? Assolutamente no, secondo l’ex medico della Formula 1 Gary Hartstein.
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In queste ore ha fornito il suo personalissimo punto di vista sulla questione: “Sabine è una professionista. All’inizio di aprile, lei ci aveva detto che Michael aveva momenti di risveglio e di coscienza. Ancora una volta, riferendo questo, ci ha detto che Michael non era più in coma, in un linguaggio clinico quasi perfetto. Ha usato due termini che solo gli specialisti effettivamente distinguono; per i laici, essere svegli e consapevoli è la stessa cosa. Questo linguaggio, quindi, chiaramente è stato utilizzato sulla base di discussioni fatte con i team di assistenza di Michael, e riflette una descrizione molto accurata del suo stato di minima coscienza”. Schumacher era fuori dal coma già da 2 mesi.
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