Passarono i mesi, e piazza Repubblica, già ingrigita dalla presenza del mastodontico palazzo di giustizia, sembrava quasi piangere la scomparsa di un suo simbolo.
Un paio di giorni fa, a tarda sera mentre mi dirigevo dal Dal Maso, ecco che noto alcune luci all'interno dell'edificio chiuso ormai da un mese. Ad attirare la mia attenzione furono più che altro i cartelloni appesi in ogni minima fessura, i quali recitavano: Vendita fallimentare, 50% di sconto sul prezzo di copertina.
Prendete l'orgasmo più forte che avete mai provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora andrete vicino a ciò che ho provato! Guardando stupefatto la mia dolce metà giurai in quel momento che sarei dovuto entrare nuovamente in quella libreria e letteralmente svaligiarla!
E così avvenne la settimana scorsa.
Con il cuore in trepidazione e un sorriso a trentadue denti che neanche Silvietto nostro ha mai mostrato, percorrevo via Deledda pronto a compiere razzie e sperperare i miei pochi averi. Arrivato davanti alla libreria ecco che un gruppetto di cinque persone sta impalato davanti alla porta. Osservo un po', e noto che il cartello dice "apertura dalle 09.00 alle 18.00".
«Ah, fanno orario continuato, e come mai c'è così tanta gente qui fuori?» Chiedevo con impazienza all'amore mio. Subito una signora - una di quelle ficcanaso sulla sessantina che sanno tutto di tutti e alla fin fine non sanno nulla - mi informò che facevano entrare una sola persona per volta, e che, essendo una vendita fallimentare, all'interno saremo stati "scortati" da zelanti commessi. "Me cojoni" dico io, continuando l'attesa.
Dieci minuti d'attesa... arrivano altri due, ed ecco la signora che spiega la storiellina della vendita fallimentare ecc ecc.
Mezz'ora d'attesa... ecco far capitolino una gravida signora che «prima di andar in tribunale voglio prendere alcuni libri».
Un'ora di attesa... come se non ne bastasse una, che nel frattempo era riuscita ad entrare, ecco che arriva la "signora ficcanaso so tutto io - Volume II".
Un'ora e mezzo di attesa... e finalmente riesco a entrare.
Come se si fossero aperte le porte del paradiso ecco che ai miei occhi si rivela un tesoro che neanche Alì Babà ha mai potuto vedere. Subito inizio a spulciare. Noto che tutti i volumi son stati suddivisi non per genere, non per autore, ma per Casa Editrice. Inizio a guardare un po' di materiale della Ilisso, Mondadori, Feltrinelli, Bompiani e poi mi concentro su Sellerio.
Se devo dir la verità ho sempre apprezzato le scelte della Casa siciliana, in primis per esser stata la prima a credere nelle potenzialità di colui che reputo uno dei più grandi autori che la Sardegna possa vantare: Sergio Atzeni.
Comunque, noto con profonda amarezza che ci son giusto un paio di titoli, niente di che, quindi chiedo alla commessa, che nel frattempo continuava a seguirmi come una sorta di soldato SS, alcune delucidazioni:
«Mi scusi, di Sellerio avete solamente questi? O c'è anche altro da qualche altra parte?»
«Allora, abbiamo organizzato tutto per Casa Editrice, quindi può trovare qualcosa di Sellerio sparso in Mondadori, Feltrinelli... Le conviene cercare bene»
Con profondo imbarazzo, visibilissimo sul mio volto, rispondevo «Ehm, ma io, veramente, intendevo della Casa Editrice Sellerio»
«Ah no no, allora solamente questo»
Dopo questa avvilente e triste risposta decisi che era giunto il momento di pagare, e alla fine uscii solo con cinque libri (al prezzo complessivo di 20€).
Fuori la folla, considerevolmente aumentata, continuava a sbraitare e raccontare leggende sui personaggi che riuscirono ad uscire con qualcosa da quel vecchio e ormai triste caseggiato verde in piazza Repubblica.
Aggiunta dell'ultimo minuto: Ciao Lucio.
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