Maccagno con Pino e Veddasca: sabato pomeriggio a Cadero “I fantasmi… alla ricerca della Gioconda”

Creato il 28 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Sabato pomeriggio a Cadero ci sarà la festa “I Fantasmi… a caccia della Gioconda”. Sarà un’occasione per festeggiare il 31 ottobre tra i vicoli del piccolo borgo del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca, alla ricerca della Monna Lisa rubata. Numerose le attività in programma a partire dal pomeriggio. Si chiuderà con una tombolata. L’evento è patrocinato dal Comune e dalla Pro Loco di Maccagno.

Halloween, sabato pomeriggio a Cadero “I fantasmi… alla ricerca della Gioconda”

Sabato pomeriggio a Cadero “I fantasmi… alla ricerca della Gioconda”. La festa di sabato pomeriggio a Cadero inizierà a partire dalle 14 con l’apertura dei mercatini con prodotti tipici e dolci. Dall 14.30, invece, ci saranno laboratori a tema per bambini, con una visita guidata ai mosaici. Dalle 17 inizierà la caccia alla Gioconda per i vicoli del paese, mentre dalle 19.30 sarà la volta di una cena rustica alla quale seguirà una tombolata. “Abbiamo deciso di organizzare questa festa – spiega Ilaria Pugni, una delle organizzatrici – per mantenere vivo il paese, farlo conoscere e non scordare un passato interessante ed in parte misterioso, proprio per via di questa leggenda che gira riguardo la possibilità che la Gioconda sia ancora qui nel paese. In un’occasione come questa è bello poter far vivere il paese, perché di questi tempi i paesini vanno via via morendo e noi caderesi non vogliamo avvenga lo stesso”.

La festa fa riferimento alla storia, al furto della Gioconda da parte di Vincenzo Peruggia nel 1911. 104 anni fa, il 21 agosto 1911, Vincenzo Peruggia, emigrante italiano originario di Dumenza ruba la Gioconda dal museo parigino del Louvre. Stacca il quadro dalla parete e indisturbato se lo porta a casa. Per due anni la Gioconda rimane nascosta sotto il tavolo della sua cucina, in una modesta stanza ammobiliata in Rue de l’Hopital Saint Louis. La polizia francese vi effettua un sopralluogo, senza esito. Solo nell’autunno del 1913, due anni dopo il furto, Peruggia contatta un antiquario fiorentino, Alfredo Geri, cui propone la consegna del capolavoro in cambio di 500.000 lire a titolo di rimborso spese. L’incontro avviene a Firenze e Peruggia finisce in carcere. Viene condannato a un anno e 15 giorni, pena ridotta in Appello a 7 mesi e 8 giorni. “Non sono un ladro – si difende davanti ai giudici ho preso la Gioconda per riconsegnarla all’Italia. È stato un gesto patriottico”. Secondo qualche collezionista, però, mentre il mondo intero si chiedeva dove fosse finito il celebre dipinto, questo era nascosto a Cadero – che allora faceva comune con Graglio, anch’esso oggi frazione del Comune di Veddasca − , nell’incavo di un tavolo sotto un tappeto dell’Osteria Garibaldi (di cui rimane ancor oggi traccia dell’insegna dipinta sul muro di un vecchio edificio) gestita dalla famiglia Lancellotti, amici del Peruggia.

Per consultare l’evento Facebook de ”I fantasmi… alla ricerca della Gioconda” cliccare qui.


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