Questa volta il giornale inglese ha preso di mira direttamente la catena distributiva di Mac Donald per denunciare le condizioni inaccettabili in cui vengono allevati i polli che forniscono la carne per confezionare i famosi ChickenBurger.
E’ emersa così la falsità ingannevole della pubblicità commerciale che mostra allegre fattorie con vaste aie di allevamento e famigliole sane e felici che si cucinano uova al prosciutto succulente.
In realtà i polli, le cui carni finiscono tra i denti dei clienti britannici di MacDonald sono allevati in uno spazio equivalente ad un foglio A4 e sono programmati per essere macellati dopo 60 giorni al massimo (quando non muoiono prima).
Insomma un grido d’allarme preoccupato ed offeso.
Mi è tornata subito alla mente la celeberrima scena del film “Un americano a Roma” in cui Alberto Sordi, dopo aver tentato di mangiare hamburger di varia natura, insaporendoli inutilmente con salsette ed intingoli americani, cedeva alfine alfine alla provocazione di un bel piatto di bucatini al pomodoro.
- “Bucatini, voi me provocate? E io ve magno!”
Maccaroni’s provocation, per l’appunto.