Appunto! Giusto perchè non faceva caldo, l’altra sera ho pensato bene di preparare un piatto tipico palermitano, fatto con pochissimi ingredienti e classificato come “Piatto povero” della nostra infinita cucina siciliana. Se non avesse piovuto a dirotto per due giorni consecutivi, se non avesse fatto persino freddo, se non fosse stato per quest’estate davvero atipica, almeno al norditalia, probabilmente non avrei mai proposto questa minestra di fave secche che tanto abbiamo l’abitudine di preparate giù in Sicilia nei periodi invernali. Però non è così scontato come può sembrare! Anche in estate, a Palermo si ha l’abitudine di rischiare un collasso per il caldo, ma mai di rinunciare a certe pietanze tipiche estive, tipo la pasta con i fagioli freschi o le minestre di verdura con i tenerumi. Allora perchè non con le fave secche??? U maccu è una di quelle ricette della tradizione povera siciliana, preparato utilizzando le fave secche, possibilmente sgusciate. Si trovano abbastanza facilmente nei mercati di Palermo, mentre qui al nord è un pò più difficile, l’unico modo per avercele è andarsele a prendere giù come faccio io nei brevi viaggi in Sicilia! Si possono preparare anche con le fave secche intere, ma il procedimento è più lungo e sinceramente non saprei da dove cominciare! Questa ricetta di oggi, invece è semplicissima e richiede davvero poche attenzioni, ma la resa finale è eccellente, garantito!
Gli ingredienti da utilizzare sono davvero pochi, bastano delle fave secche sgusciate ed ammollate una notte intera, del cipollotto fresco e del buon olio d’oliva. Per insaporire le fave durante la cottura potete usare del brodo vegetale oppure farle cuocere solo con l’aggiunta di acqua calda.
La nostra minestra parte dal far rosolare in un’ampia padella un cipollotto tagliato sottile a cui aggiungerete le fave sgocciolate e lasciando cuocere a fuoco basso, aggiungerete il brodo o dell’acqua calda fino a coprire le fave. Farete cuocere a fuoco basso per un paio di ore, mescolando ed aggiungendo acqua o brodo se dovesse asciugarsi troppo velocemente. Ricordatevi di salarla a metà cottura e verificare che non necessiti successivamente di altro sale.
La cottura dovrà essere lenta e continua, le fave dovranno apparire sfaldate e molli, mescolandole con il cucchiaio dovranno dare l’impressione di diventare una crema. Il segreto del macco di fave sta proprio nel mescolarle continuamente finchè non si disfino tutte e si crei una crema densa e saporita, che potrebbe benissimo essere utilizzata per una minestra con la pasta. Altra nostra abitudine siciliana, quella di mettere la pasta ovunque! C’è una minestra? Ci sono delle verdure? via di pasta! Piatto unico garantito e familiari affamati saziati in un battibaleno! Considerando che una minestra normalmente è un piatto unico nelle tavole siciliane durante il pranzo, l’idea di servire il macco anche solo come “antipasto” non è poi così strano. E’ molto simile alla classica zuppa di ceci, si può servire anche mista, cioè servita con della crema di fave accompagnata con delle fave non del tutto passate, oppure accompagnarla con delle verdure. L’ideale sarebbero dei “giri” o biete come li chiamiamo noi. Una verdura leggermente amarognola, saltata in padella con un filo di olio e abbondante pepe nero. La morte sua in realtà dovrebbe essere con del finocchietto selvatico, che si può mettere sbollentato all’interno del macco e fatto frullare in modo che gli conferisca un sapore davvero particolare, ma ahimè in famiglia non è che piaccia troppo, quindi noi la serviremo con del cipollotto tagliato a rondelle sottili, un filo d’olio abbondante ed una bella grattata di pepe nero fresco. Ovviamente per motivi di tempo, non sono stato ad aspettare che le fave una volta cotte si sfaldassero tutte solo usando il cucchiaio di legno. Ho versato nel boccale del mixer le fave cotte e le ho emulsionate fino a farle diventare una crema densa e omogenea, che ho poi ripassato in padella per farla addensare quanto bastava per servirla come descritto sopra.
Vedete in foto? Quella è la giusta consistenza che piace a me. Densa, ma non troppo fluida. Al cucchiaio percepisci la cremosità delle fave ed il tipico sapore vellutato, che viene esaltato dalla presenza del pepe nero e dall’olio di oliva. Una minestra davvero insolita, ma di sicuro effetto!
Buona cena a tutti!
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