Ieri sera ho preparato una macedonia. Un po’ di cocomero, un paio di pesche, qualche rondellina di banana e giusto un po’ di liquore. Niente zucchero perché, credetemi, non è necessario
. Ho mangiato la mia porzione, ho messo tutto il rimanente in frigo nell’affezionatissima tazza che uso per la colazione e poi… e poi me ne sono completamente dimenticata. Stamattina, infatti, cercando la suddetta tazza e non trovandola, ho riscavato dalla vetrina di famiglia un’altra vecchissima tazza di ceramica che usavo quando avevo forse poco più di 13 anni, bruttina e colorata e col mio segno zodiacale stampato su tutto il lato fronte.Nonostante certi incipit e certe brutture facciano passare la voglia di far colazione,
ho fatto scaldare come di consueto un po’ di acqua in un pentolino, vi ho sciolto dentro due cucchiaini di orzo solubile e ho agguantanto la scatola dei biscotti. Nel frattempo mi sono ricordata dove fosse la mia tazza e mi si è accesa la lampadina. Stamattina frutta a colazione. E’ un’abitudine che di solito non seguo (preferendo mangiare la frutta durante gli spuntini mattutini) però si dice che, al mattino, il pasto ideale preveda una tazza di latte, il giusto apporto di carboidrati e un frutto.Ho allora riempito un bicchierino da caffè con della macedonia (sapete che la frutta sarà anche una delle cose più naturali che c’è, ma contiene una notevole quantità di zucchero, per cui la quantità da mangiare va studiata e contenuta – da evitare, ad esempio, è l’abitudine di mangiarne dopo pranzi che prevedono già il consumo di pasta e pane). Mi sono armata di cucchiaino e…
Vi lascio solo immaginare. Penso la mattina sia il momento migliore per mangiare della frutta. Perché? Non so spiegarlo. Forse perché è il momento in cui il nostro stomaco ricerca meno schifezze, forse perché la temperatura fresca ben si sposa con la freschezza delle pesce e dei meloni. Non so. Fatto sta che vi consiglio di provare. Anzi, se vi va, raccontatemi le vostre colazioni.