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Macedonia. Nuova manifestazione contro brutalità forze di polizia; Governo in difficoltà

Creato il 05 maggio 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

macedonia_protestedi Giacomo Dolzani

È ancora in corso a Skopje, capitale della Repubblica di Macedonia, l’ennesima manifestazione contro il governo conservatore del premier Nikola Gruevski.
Questa volta a finire sotto accusa è la brutalità della polizia, e oggi 5-6000 persone stanno manifestando di fronte al palazzo del premier; ad ispirare la protesta è stato il tentativo dell’Esecutivo, scoperto grazie ad intercettazioni telefoniche di alti funzionari del governo, di insabbiare la vicenda dell’omicidio di un uomo, da parte di un agente di polizia, il quale, nel 2011, contestava la vittoria alle elezioni del VMRO-DPMNE, il partito del Primo ministro.
Queste migliaia di manifestanti chiedono le dimissioni dell’attuale, corrotta amministrazione e che, inoltre, venga portata avanti un’operazione-trasparenza sull’attività delle forze dell’ordine.
Gruevski si trova, in questo momento, in una situazione molto difficile; deve infatti fare i conti con l’offensiva dei socialdemocratici di Zoran Zaev, il quale ha reso note diverse intercettazioni telefoniche, nelle quali i più alti rappresentanti del governo mercanteggiano l’assegnazione di cariche pubbliche e discutono di modi per assoggettare l’Informazione, le quali hanno fatto venire a galla il sistema di corruzione che permea le istituzioni del paese balcanico.
Oltre a queste manifestazioni di dissenso, l’amministrazione è inoltre posta di fronte ad una sommossa senza precedenti di studenti e professori universitari, i quali protestano contro l’attuale riforma dell’Istruazione superiore.
Per protestare contro questa legge, allievi e docenti si sono organizzati nei comitati Student’s Plenum e Professor’s Plenum, portando avanti la più grande contestazione a sfondo non etnico mai vista dall’indipendenza del paese, con cortei e sit-in ai quali hanno preso parte decine di migliaia di persone.
Secondo i manifestanti infatti, mentre i problemi reali che affliggono il mondo dell’Istruzione Superiore non vengono minimamente affrontati, con l’introduzione di un esame di stato gestito dai funzionari dell’Esecutivo, quest’ultimo starebbe cercando di minare l’indipendenza del sistema accademico, ponendolo sotto il proprio diretto controllo, creando inoltre un’ulteriore nicchia di corruzione, la quale si andrebbe ad aggiungere a quelle già esistenti.

da Notizie Geopolitiche



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