Scorrere la lista degli interpreti o redigerne una dei film o delle situazioni citate nella storia è l’avvisaglia della conoscenza del cinema di genere e della sua ripoposizione in chiave ludica del regista, che è anche ideatore del soggetto e direttore della fotografia. Accanto a Danny Trejo e a suoi fedeli compagni come Michelle Rodriguez e Jessica Alba (ma solo per qualche minuto) sfilano infatti Mel Gibson, Antonio Banderas, Lady Gaga, Cuba Gooding Junior, Amber Heard, Sofia Vergara, Charlie Sheen, Demiàn Birch, Walton Goggins (The Shield), Tom Savini (ricordate, oltre al primo Machete, Dal tramonto all’alba?). Non è la trama che conta, mero collante per far agire i personaggi (tutti stereotipi, ma è proprio questa la forza demenziale del film). Sono le armi: reggiseni-mitra, machete-coltellini svizzeri, pistole disintegranti, eliche di motoscafi e di elicotteri, cappi che non sono abbastanza stretti da uccidere. Sono i luoghi comuni sulla rivalità tra Messico e Stati Uniti, pretesto per richiamare (volontariamente o no) la serie televisiva The Bridge, sia nel personaggio di Marcos Mendez (Demiàn Birch) che nel tunnel che attraversa il confine. Sono le citazioni più esplicite, quella a La Maschera di Ferro e soprattutto a Star Wars, che promettono di essere approfondite nel prossimo sequel. Atteso con ansia.
Paolo Ottomano
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