Questi istinti, che noi gentiluomini teniamo quasi sempre a bada, nell’islam hanno libero corso. Sono ufficiali,istituzionali, sono la regola. Per una ragione semplicissima: l’islam non è stato concepito da un gentiluomo ma da un cavernicolo schiavo delle sue pulsioni. Da un individuo primitivo che non aveva imparato a controllare il desiderio sessuale, la gelosia e l’aggressività. Pensava soltanto a soddisfarli, codificando le sue brame e conferendo loro un crisma divino. Purtroppo ha trovato un seguito, senza dubbio perché rendeva socialmente accettabili le torbide fantasie dei machos primitivi come lui.Così l’islam vi autorizza a stuprare le bambine, a infagottare le donne in modo che i vostri rivali non la possano vedere, a ucciderle nel modo più crudele se sospettate che vi siano infedeli, a trattarle come esseri inferiori. Vi autorizza ad ammazzare, a mentire, a vendicarvi, a rubare, a sopraffare. Nei paesi dove vige la charia, la legge islamica, tutto questo è considerato giustizia. Su quel pastrocchio di nefandezze che si chiama Corano è stata costruita una teologia piena di arzigogoli, amministrata da saccenti barbogi in sottana che dicono tutto e il contrario di tutto in modo da avere sempre ragione, e una legge che alcuni paesi costituisce il fondamento dello Stato. Ma la base non cambia. Potete rigirarla come volete, ma saranno sempre i fantasmi di un cammelliere.
L’islam è seguito da un miliardo di fedeli. Se fra loro c’è qualche gentiluomo non è merito dell’islam, è merito suo. A quale musulmano si potrà rimproverare di avere imitato il Profeta?
Dragor