11 dicembre 2013 Lascia un commento
Oltretutto in originale e’ gia’ in funzione del soggetto.
Chen e’ un attore ma anche un maestro di kung fu. Il malvagio Tuen riesce con l’inganno a storpiarlo e a obbligare sua sorella a fare la prostituta per lui e cosi’ non gli resta che diventare venditore ambulante ed elemosinare denaro. Una squadra di balordi uccidera’ la sua scimmia ma un giovane sbandato chiamato Giovane Scimmia, anch’esso maltrattato dai delinquenti, gli verra’ in aiuto e diventera’ suo allievo per vendicarsi e vendicarlo.
Alla fine il capo banda sara’ Tuen e qui lo scontro finale.
Film marchiato Fratelli Shaw e sappiamo bene quanto cio’ identifichi un tipo di cinema univocamente determinato in stile e qualita’ e per una volta non stiamo a ricordare Tarantino e i suoi omaggi ai fratellini.
Il kung fu passa per loro e non aggiungiamo altro. Coreografie incredibili, al limiti dell’umano in anni nei quali "computer" e "grafica" a stento stavano nei dizionari ma del resto il regista nasce come stunt coordinator, quindi sa dove mettere le mani. Trama elementare , il buono sconfitto, rinascita e vendetta con vittoria ma cio’ non toglie nulla allo spettacolo dal momento in cui le valenze psicologiche e simbologia le buttiamo nel water e tiriamo l’acqua.
Film ingenuo fino ad un certo eppure ci si rende conto che oggigiorno malgrado budget da PIL di piccolo stato balcanico, non si riesce a produrre qualcosa di tanto divertente e spettacolare. Certo, la pellicola e’ riservata ai soli cultori del genere ma Ang Lee, Tarantino e i Wachowski ormai hanno sdoganato un genere altrimenti relegato alla barzelletta.
Un classico del suo genere.