Madagascar 3, la festa del 3D

Creato il 02 settembre 2012 da Spaceoddity
Madagascar 3. Ricercati in Europa (2012, tit. or. Madagascar 3. Europe's Most Wanted) corona le avventure planetarie di Alex (doppiato in originale da Ben Stiller), il re della foresta (anzi, dello zoo)  e dei suoi perplessi amici. I nostri personaggi si mettono in testa di tornare in America, allo zoo di New York dove li abbiamo incontrati la prima volta nel 2005. Ma, per far questo, devono recuperare i pinguini e le scimmie, fuggiti con l'oro a Montecarlo, dove fanno la bella vita all'insegna dei capricci. Giunti nel paradiso europeo dei casinò, individuano subito i loro ex compagni di viaggio, ma combinano un disastro, per cui sono inseguiti dalla feroce e indistruttibile Chantel Dubois (doppiata in inglese dalla meravigliosa Frances McDormand). Quest'essere strano di foggia femminile è un commissario di polizia specializzato nella caccia animale, alla ricerca della testa di un leone per completare la sua collezione. Per fuggire a questa rovina ambulante, i nostri amici si rifugiano in un circo, dove devono a loro volta fingere di essere spericolati ginnasti, in nome della solidarietà che normalmente unisce chi ne vive la difficile e nomade realtà e garantirsi un riparo provvisorio. Ma, a parte il fatto che è difficile convincere gli ospiti dei loro prodigiosi numeri, Alex & co. dovranno affrontare l'ipotesi di non aver preso... il treno giusto.
Costruito secondo la consueta dinamica del doppio inseguimento, per cui i protagonisti devono sfuggire mentre rincorrono una meta, Madagascar 3 di Eric Darnell è una festa del 3D (forse anche un po' invadente e ostinato, ma tant'è), che non ha senso vedere in 2D: gli effetti visivi costituiscono più di metà del film e hanno un altissimo potere seduttivo e immaginifico con i loro colori e le loro forme, valgono senz'altro il biglietto. La storia, oltre che molto povera, promette ben parche sorprese, se si esclude l'umorismo piuttosto demenziale che la caratterizza (e che me la rende la meno simpatica tra le animazioni della Dreamworks). Tuttavia, onore al merito, pur essendo abusato, il tema importante dell'homecoming, del ritorno a casa, fa da perno alla trilogia (che ha tutta l'aria di chiudersi qui). All'insegna della nostalgia (quel sentimento che gli inglesi, con un calco quasi perfetto dal greco, rendono con homesick), Alex e compagni compiono un viaggio a ritroso che, come in un'architettura di Escher, li porta sempre sugli stessi passi. Se vogliono tornare a casa, è bene che questi nostri amici ne mettano su davvero una e che infine ci credano e si decidano a viverla con coerenza. Il pericolo, altrimenti, è di un eterno ritorno su sé stessi, di una forte instabilità del presente per un errato fondamento delle origini. Sarà un film d'animazione, sì, ma la serie di Madagascar esemplifica in modo perfetto alcuni nodi problematici sulla confusione esistenziale della nostra realtà (e li esemplifica, ahinoi, anche troppo bene).

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