Le importazioni di prodotti alimentari dall’estremo oriente ha negli ultimi anni avuto un incremento notevole (in parte dovuto alla crisi economica mondiale) grazie alla competitività dei prezzi. Attualmente importiamo dalla Cina soprattutto materie prime, ma anche cibi già pronti, che dovrebbero essere sottoposti agli stessi controlli dei cibi di provenienza italiana.
Cosa importiamo di alimentare dalla Cina?
I prodotti alimentari che attraversano le nostre frontiere sono soprattutto pomodoro, legumi secchi, ortaggi e cereali (soprattutto riso). Ma anche prodotti ortofrutticoli freschi (come mele, funghi, o l’aglio che ha subito un aumento del 120%), spaghetti di riso, prodotti ittici surgelati (in particolar modo gamberetti e pesce di vario genere) e cibi della tradizione gastronomica cinese, come ad esempio la salsa di soia o il tè. E ingredienti delle preparazioni dell’industria alimentare, come grassi vegetali e olio di semi
IL POMODORO CINESE
Si calcola che ogni giorno, nei porti italiani, arrivino in media più di mille fusti di conserva di pomodoro di origine cinese, ciascuno dei quali ha una capienza di oltre duecento chilogrammi. Il prodotto viene utilizzato dalle aziende di trasformazione e successivamente immesso sul mercato come prodotto italiano, dato che in etichetta non è obbligatorio specificarne l’origine i problemi legati sono innanzitutto le normative di produzione e a livello sanitario innanzitutto, che non sono le stesse dell’Europa. Sono stati denunciati casi di trattamento delle colture con prodotti nocivi per la salute umana (alcuni addirittura messi al bando in Europa), e residui degli stessi sono stati anche trovati nelle conserve. Inoltre, le modalità di conservazione e trasporto del prodotto possono non rispondere ai requisiti sanitari europeiPRODOTTI ITTICI
Le importazioni di pesce e crostacei dalla Cina rappresentano un grande business, in quanto i prezzi sono decisamente concorrenziali rispetto a quelli dei prodotti “nostrani”.
negli Usa, nel 2007, numerose categorie ittiche (anguille, carpe, frutti di mare) furono inserite in una sorta di lista nera di prodotti di origine cinese vietati. Motivo? La FDA (Food and Drug Administration) rilevò la presenza di sostanze cancerogene ed antibiotici in questi alimenti, per via degli effetti negativi sulla salute umana. Non solo: all’interno dei prodotti ittici furono talvolta rilevate elevate concentrazioni di ormoni di origine umana, utilizzati in acquacoltura per aumentare i tassi di crescita degli animali.