Nazionalità e anno di produzione: Italia, Regno Unito 2011
Una produzione: MovieDel
Cast: Maddie Moate, Paul Tonkin, David Drew, John Doughty, Andy Callaghan
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Quattro amici di lunga data, amanti del bere in compagnia, decidono di spezzare dalla routine e di tornare alla piacevole esperienza del campeggio. Una volta giunti sull'usuale posto per l'accampamento, piuttosto lontano e scomodo da raggiungere, il gruppo scopre nascosto sotto le foglie un cadavere il cui volto è coperto da una busta di plastica. Traumatizzati da questo inaspettato ritrovamento, i ragazzi vorrebbero subito tornare a casa, ma, visto il buio incombente, decidono di passare comunque la notte in tenda e di ripartire l'indomani con le prime luci del mattino. Purtroppo però gli strani eventi invece di terminare si moltiplicano quando un'inquietante forma di vita inizia a ferire i quattro campeggiatori a morte...
Se c'è una cosa di cui l'horror italiano ha bisogno, oltre ovviamente ad una più consolidata produzione di film, è sicuramente un'operazione di aggiornamento che può essere perfettamente tradotta come un'apertura mentale verso le trame che sono più in voga nel cinema estero, al fine di minimizzare il distacco artistico da quest'ultimo. E' ad ogni modo superfluo sottolineare come un simile intervento non è riassumibile in una spudorata scopiazzatura di idee altrui, piuttosto avvilente considerando il fatto che il risultato finale non potrà di certo raggiungere i livelli qualitativi dell'originale e ancor meno riuscirà ad attirarsi le simpatie di quanti hanno avuto modo di vedere direttamente la fonte di ispirazione. Per questo pare d'obbligo almeno impegnarsi in un lavoro di rielaborazione del materiale di partenza: in questo c'era riuscito Zampaglione e la sua Ombra e ci sono riusciti anche i fratelli Del Piccolo che, con The Hounds, ci propongono un'originale e allo stesso tempo attuale prospettiva su un tema ricorrente nella più o meno recente filmografia di genere.
A tal proposito sarebbe un delitto accennare i risvolti più fondamentali della storia anche solo indirettamente riportando similutidini con altre opere quindi mi astengo dal fare ciò per preservare al meglio le sorprese del film.
Un primo aspetto che salta subito all'occhio è che l'opera non sembra affatto italiana, quindi se non fosse stato per i nomi alla regia, sarebbe potuta benissimo passare per una pellicola indipendente inglese. Ci sarebbe molto da discutere su cosa si intende per caratteristiche che danno il senso di italianità o meno, ma mi limito a dire che per i più diffidenti questo non può che essere un bene, considerando che solitamente le produzioni nostrane si fanno notare per le carenze tecniche più che altro. Per creare questo effetto, si è quindi voluto dare spazio ad attori emergenti inglesi, credibili e dai volti interessanti, in particolar modo l'angelica Alice Knapton che riesce a conferire al suo ruolo genuinità e semplicità.
Bisogna inoltre gioire anche del fatto che i Del Piccolo si sono davvero impegnati nel comparto splatter che in questo tipo di storia diventa un fattore insostituibile per poter rappresentare con efficacia gli strani ma creativi atti di violenza. Insomma per chi è impaziente e non vede l'ora di veder scorrere fiumi di liquidi rosso, non avrà di certo di che lamentarsi per i piatti invitanti che riservano alcune sequenze.
Ma The Hounds non è solo un capriccio di emoglobina, ma si rivela quanto meno coinvolgente per la sua maniera di tenerci all'oscuro, fino a pochi minuti dalla fine, del suo mistero principale, anche se per la precisione con cui vengono feriti i protagonisti mi ero fatto ben più di un'idea sulla rivelazione finale. Tuttavia fa piacere ribadire come gli stratagemmi usati alla base degli effetti speciali sono ispirati e stimolanti e ci ricordano di come non è solo la vista del sangue in sè che fa esaltare, quanto la maniera particolare in cui viene fatto sgorgare.
L'unica nota dolente della sceneggiatura, già ampiamente rimarcata nelle recensioni di altri blogger, è la lentezza della prima mezz'ora che a parte il presentarci i vari personaggi si rivela priva di eventi e, duole ammetterlo, un po' noiosetta, ma per il resto la narrazione sa ben ripagare la pazienza dello spettatore con un crescendo di eventi folli e imprevedibili e quando si entra in questa irresistibile catena è proprio impossibile riuscire a muoversi dal proprio posto fino all'epilogo. Altra cosa da migliorare è l'utilizzo della sottotrama, a dire il vero un po' troppo distante dal racconto principale e poco interessante da seguire, almeno finchè non confluisce in esso nel finale.
Nonostante questi piccoli difetti, questo debutto italiano lascia soddisfatti ed è qualcosa di cui andare indubbiamente fieri, considerando il fatto che una trama del genere, se fossi stato un produttore americano in un mercato dove si sbrana ogni traccia di originalità, l'avrei finanziata senza pensarci due volte. The Hounds quindi è un nuovo tassello in un sottogenere che, a prima vista, sembrava non fornire altre risoluzioni e sbocchi alternativi e, con grande stima verso gli autori che mi hanno concesso di vederlo in anteprima, dico che è un gran bel risultato una volta ogni tanto vederlo firmato da due nostri connazionali.
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