Madre brucia vive le figlie e chiama il marito: “Ascolta le loro urla, non le salverai”

Creato il 15 febbraio 2015 da Giornalesiracusa

“Dieci minuti di urla e poi è finito tutto”. Così ha accolto il marito disperato Thioro Mbow, 35 anni, accanto al capannone ancora fumante dove aveva bruciato vive le tre figliolette: Omy, due anni, Abbygail, quattro, e Madyson, sei. La donna aveva riempito la stanza di carta per poi sbarrare la porta e appiccare il fuoco. E’ successo mercoledì a Lennik, un paesino vicino a Bruxelles, in Belgio.

Meglio morte che affidate al marito che aveva chiesto la custodia delle bambine, ed è stata proprio la lettera del legale a scatenare la pazzia nella mente di Thioro. Ha rinchiuso le piccole nel capannone ed ha appiccato il fuoco chiamando il marito, il 55enne Hellmut Ulin, che lavora in un cantiere a 12 miglia di distanza, per costringerlo a seguire in diretta che fine stavano facendo le sue bambine.
“Ascolta le loro urla – gli ha detto  – Anch’io le sento, ma non farò nulla per salvarle. Faresti meglio a sbrigarti e correre qui, ma quando arriverai sarà troppo tardi per salvarle: non sopravviveranno. Non ti consegnerò mai le mie figlie”.

Helmut è saltato subito in macchina e si è precipitato a casa sua telefonando nel frattempo alla sorella che vive nelle vicinanze. Lei, che è stata subito arrestata,  lasciando la sorellina delle bimbe, Dyarra, 9 anni, nata da una precedente relazione della donna con un altro uomo, che era a scuola mentre le sorelle morivano.


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