Per il giorno dell'Immacolata Concezione mi piace sempre condividere una poesia-preghiera che scrissi con l'intento (ed il bisogno) di riequilibrare il lato femminile del divino. Di qualsiasi divino considerato - proiettivamente - come "maschile".
Così cercai di rielaborare il Padre Nostro al femminile, immaginando come potesse essere la Madre Nostra.
Immaginando neppure tanto: perché le sue caratteristiche sono state iscritte nella pietra sin dall'inizio dei tempi, sin dai primordiali culti della Grande Madre, sin dalle splendide Veneri paleolitiche.
Così nasce questa poesia, ricordando il monito, per me sempre valido, che "come in cielo, così in terra".
MADRE NOSTRA
Madre Nostra che sei la Terra
Benedetta Tu sia, e Sacra.
Venga la Tua Pace, paradiso d'amore,
e compreso il Tuo volere
inciso nei cicli dei cieli, nei ritmi del mondo.
Nutrici con passione con i tuoi splendidi frutti
e rendi di puro cristallo il nostro sguardo
affinché scorga - con animo integro -
la ragnatela da te intessuta
tra tutti i tuoi figli.
Donaci la gioia piena della Vita Terrena
– del Paradiso che è il tuo Corpo -
e liberaci dalla paura – mortale -
che la morte sia la fine.
E così sia.
©Micaela Balìce, “I giardini di Inanna“, Akkuaria 2011