Calcio a parte, molti italiani in procinto di emigrare in Spagna giocano la loro personalissima partita tra queste due cittá cosí diverse e affascinanti. Io stesso, prima di imbarcarmi sul low cost che mi portó a Madrid, ho soppesato fino alla fine le due possibilitá. Malgrado inizialmente avessi scelto la capitale catalana, qualche settimana prima di lasciare l’Italia cambiai opinione e optai per Madrid.
Entrambe le cittá, turisticamente, sono una meta obbligata. Rappresentano due delle innumerevoli facce di un paese variegato e differenziato come la Spagna.
Barcellona, secondo un recente studio UBS, risulta piú cara di Madrid; inoltre gli abitanti della cittá catalana percepiscono un salario medio minore rispetto ai madrileni. Chiaramente si tratta di considerazioni interessanti ma che non possono condurci a una valutazione oggettiva sulla migliore meta per un italiano in fuga. Personalmente credo che le differenze sostanziali tra le due cittá non siano tanto economiche, bensí culturali e ambientali.
Andiamo per ordine. La prima, e piú scontata, differenza è “la playa“. Barcellona offre la possibilitá di un bagno rinfrescante nelle sue acque tutt’altro che cristalline mentre durante la bollente estate madrilena l’unica salvezza sono le affollate, ma piú che dignitose, piscine municipali. A Madrid si sente maledettamente l’assenza del mare e di tutto ció che una spiaggia, anche se urbana, ti permette: passeggiare, fare sport o semplicemente godersi la brezza e rilassarsi. Altro punto, secondo me, a favore di Barcellona è il clima decisamente piú dolce e meno estremo rispetto a Madrid.
Dopo questa premessa climatico-geografica la scelta tra Madrid e Barcellona sembrerebbe scontata. Ma c’è dell’altro.
Uno degli incubi piú ricorrenti per lo straniero in procinto di trasferirsi a Barcellona è la lingua catalana. Il tema è delicato perchè una fetta del popolo catalano, violentemente perseguitato durante il franchismo, ha sviluppato una certa inflessibilitá riguardo la necessitá di mantenere e proteggere la lingua catalana. Molto spesso politiche “discutibili” e nazionaliste hanno promosso misure che, agli occhi di buona parte degli spagnoli, sembrano discriminatorie. Un esempio su tutti: per poter superare un qualsiasi concorso pubblico in Cataluña è necessario conoscere la lingua catalana. Risultato: una madrileno o un sivigliano non godono a Barcellona delle stesse possibilitá che un autoctono. Detto questo, molti cittadini di Barcellona riescono a sopravvivere, lavorare ed integrarsi pur non parlando il catalano. Considero, peró, che per inserirsi 100% socialmente e professionalmente a Barcellona è consigliabile imparare il catalano.
Altro aspetto che, a mio parere, differenzia profondamente Madrid e Barcelona è lo stile di vita di molti degli abitanti che le popolano. Il madrileno, generalmente, vive di piú “en la calle” ossia in strada; tavolini e bar di Madrid sono frequentati sette giorni su sette. Inoltre l’offerta di locali notturni della capitale spagnola è ineguagliabile cosí come l’infinita disposizione dei madrileni a “tomar algo” cioè a bere qualcosa..sempre e comunque. Barcelona, nonostante sia una delle cittá europee piú vivaci, non offre altrettante possibilitá. La mia impressione è che, a prescindere dalle minori possibilitá, la vita a Barcellona viaggi a ritmi piú simili a quelli di un cittadino francese che all’andatura forsennata di Madrid.
Barcellona, in fin dei conti, risulta piú europea e meno spagnola che Madrid. La capitale, invece, conserva tratti tipici e, se vogliamo, stereotipati dello stile “tipically spanish”.
Concludo questo post con una riflessione: qualsiasi straniero appena arrivato a Madrid si trasforma in un madrileno. Sentirsi ed essere trattato da catalano richiede, indubbiamente, piú tempo.
Io per il momento ho scelto Madrid, ma ogni volta che, per lavoro o per diletto, mi sposto a Barcelona le mie certezze scricchiolano paurosamente.
P.S. le riflessioni di cui sopra si basano sull’esperienza personale, i racconti di tanti connazionali e qualche “plausibile” generalizzazione.