E anche oggi è andata così, non avevo fatto nemmeno il primo scalino e già una bimba di quinta mi si è affiancata sorridente: "Maestra sai che mio zio ha detto che arriverà la fine del mondo!" "Sì, Martina, è una convinzione diffusa..." Non mi ascolta, m'incalza e riprende: "Ma io gli ho risposto che il mondo doveva finire già nel 2000 (Nota mia: lei non era neppure nata) e poi anche dopo, gli ho detto che sono tutte stupidaggini, il mondo non deve finire fra poco e non bisogna credere a queste cose che dicono dei Maya". "Lo so hai ragione, sai com'è c'è tanta gente credulona, ma noi sappiamo che non è come dicono".
Siamo entrati in aula e l'attività ci ha assorbiti del tutto. Solo più tardi ho ripensato a ciò che mi ha detto, alla saggezza con il quale ha risposto, con il quale ha opposto il razionale all'irrazionale. Ovviamente lo ha sentito, gli è stato insegnato, ha applicato la logica: perché il mondo finisca ci dev'essere un pericolo imminente e concreto, cosa che non è dato di dover pensare ora come ora. E' scientifico. Mi sono chiesta quando è che si smette di essere bambini ragionevoli e si diventa esseri irrazionali. O quando è che noi essere irrazionali sommergiamo i bambini delle nostre paure. Oh se solo li lasciassimo crescere in santa pace...
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