Mafia, confisca dei beni e progetti futuri

Creato il 19 maggio 2014 da Makinsud

La criminalità organizzata lascia dietro di se una quantità di beni immobili tale, che potrebbero essere sfruttati per la realizzazione di strutture di pubblica utilità. Alcuni di essi  infatti, dopo essere stati confiscati, vengono adibiti proprio a  questo scopo, ma la destinazione di molti altri rimane in sospeso per questioni economiche, rischiando di far andare incontro a un fallimento sicuro le imprese confiscate che, a seguito del sequestro, non vengono supportate nella successiva fase di re-inserimento nel mercato del lavoro legale.

Il risultato è una grande quantità di beni mobili e immobili sequestrati, abbandonati e mal gestiti a livello finanziario, in quanto non vengono dotati di nessun tipo di supporto.  A tal proposito è stato proposto di apportare una variazione al Codice Antimafia. In questi giorni, durante un convegno sull’argomento, tenutosi a Catania, il Procuratore Giovanni Salvi e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati della sezione di Catania, Pasquale Pacifico, hanno posto l’attenzione su questi importanti quesiti sui quali riflette l’opinione pubblica. E’ importante anche dare delle risposte alle persone sulla destinazione finale dei beni confiscati alla mafia, come prova concreta della vittoria della legalità. Tuttavia per fare questo è necessario superare certi ostacoli di natura burocratica e finanziaria che costringono gli immobili e le imprese sequestrate in una sorta di limbo. La soluzione proposta mira ad una corretta gestione di questi beni basata su canoni di trasparenza e legalità, che deve necessariamente essere pianificata ed organizzata nei minimi dettagli per poter funzionare.

Nello specifico si propone di garantire dei finanziamenti economici, a questi beni, volti a trasformarli in progetti di sviluppo economico per il paese e in progetti di utilità sociale. Infatti occorre autorizzare l’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla mafia a vincolare gli immobili a determinati progetti, in modo tale che il finanziamento per la sua realizzazione venga concesso senza problemi. E’ come se l’agenzia offrisse una sorta di garanzia per la destinazione delle agevolazioni economiche in relazione all’ubicazione del bene per Regione. In questo deve essere modificato il codice antimafia, al fine di dare una destinazione reale e concreta a tutti i beni confiscati. Se ciò non avvenisse il rischio a cui si andrebbe incontro è quello di avere una grande quantità di beni confiscati, ma senza alcun utilizzo, quando invece potrebbero diventare un’importante risorsa per risollevare il paese. Infatti solo in Sicilia vi è il 36,5% di beni confiscati rispetto all’intero territorio nazionale, pertanto visto l’ingente patrimonio di cui dispone il territorio, perché non utilizzarlo correttamente?

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