Mafia. Conoscere per sconfiggere.

Creato il 15 marzo 2012 da Mondoinformazione @matteopartenope

I mafiosi sono dei criminali, i quali sono chiamati da qualcuno a mantenere l’ordine. A mettere ordine nelle aziende, quindi la custodia; a mantenere l’ordine nella relazione tra le aziende e il territorio, quindi il sub-appalto edilizio; a mantenere l’ordine nella politica, quindi ad esempio il controllo dei voti; a mantenere l’ordine in settori affaristici importanti ma che non possono essere regolati dalla legge, ad esempio nel contrabbando.

(Salvatore Lupo)

Strage di Capaci dove morì Giovanni Falcone

La Mafia

La Mafia occupa un ruolo molto importante nella storia italiana.  E vorrei soffermarmi un attimo sull’etimologia della parola. Nonostante sia tutt’ora incerta e oggetto di studio, la parola Mafia potrebbe derivare dall’arabo Mahyas, che ha un significato di spavalderia, o vanto aggressivo; Altri studiosi invece vedono nella parola Mafia un’origine molto più italica: è stato riscontrato che in tutta la penisola vi era una parola simile, maffia, che indicava superbia.

Origine

La parola mafia assume il significato odierno già nella seconda metà dell’ottocento. All’epoca il procuratore capo di Palermo la definisce come organizzazione malavitosa, mentre nel 1863 nasce la prima opera teatrale che tratta dell’argomento (I Mafiusi De La Vicaria), accostando la mafia all’omertà e al pagamento del pizzo.

La Mafia, Le Mafie.

La parola Mafia originariamente indicava i clan siciliani, quelli che poi diventeranno l’attuale  Cosa Nostra. Mentre in  Campania abbiamo la Camorra, in Calabria la ‘Ndrangheta e in Puglia la Sacra Corona Unita.  Ma la mafia non è uguale in tutte le regioni italiane. Essa differisce in base ai comportamenti che assume e ai modi che ha per sovrastare e controllare determinati interessi. Tra gli elementi comuni a tutte c’è però lo scopo, che è unicamente economico, quindi non c’è la presenza di ideologie o perversioni: chi si riunisce in associazioni a delinquere di stampo mafioso lo fa unicamente per soldi. Ed il primo a capirlo fu Giovanni Falcone. Altro elemento comune è l’organizzazione gerarchica, che a seconda della regione prevede persone che controllano i comuni e le provincie, sotto l’egida sorveglianza di una “cupola” , quindi di una cabina di regia. Inoltre vi è un fortissimo legame con le immagini sacre e la religione, che in parte tendono a dare al mafioso una sorta di protezione o sollievo, per gli errori che può compiere.

La Mafia nel nord Italia e nel mondo.

Checché se ne dica è inutile negare che la mafia non esista (credetemi, ci sono ancora persone che lo pensano, e non solo gente qualunque), e men che meno che non si sia sviluppata nel nord del nostro paese. Sono sempre più frequenti gli arresti per associazione mafiosa in regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte, nonché gli atti intimidatori perpetrati alle aziende. La differenza principale sta nel controllo territoriale. Ecco perché non viene percepita ai più. Difatti, nel nord Italia, la mafia non esegue un controllo a vista sul territorio, mentre nel sud la cosa è molto frequente. E nonostante al sud non vadano girovagando su carri armati con la scritta mafia, sono molto percepibili. Questa, in sostanza, è la grande differenza. Le mafie usano il nord Italia come luogo di riciclo dei soldi che provengono da mercati come droga e armi, e che hanno bisogno di essere “ripuliti”. Come? Tramite attività lavorative, partecipazioni in aziende e così via. Le mafie poi mantengono legami con tutto il mondo: basti pensare agli Stati Uniti, dove la fama della mafia è stata celebrata in molti film e telefilm. Per farvi un esempio, nel famosissimo “Il Padrino” se notate, la parola mafia non viene MAI pronunciata. Non è così evidente, ma non avrei notato stranezze essendo un film che vede nella mafia l’argomento principale. Eppure, l’allora boss della famiglia americana dei Colombo fece pressioni sulla casa produttrice del film, e ottenne questo accordo. Altro dato da non sottovalutare è l’enorme presenza delle mafie in paesi europei e non. Dal Canada, al Sud America (dove per esempio la ‘Ndrangheta controlla territorialmente metà Colombia) oppure dall’Albania al Giappone passando per Russia e Cina.

Non vedo, non sento, non parlo.

“Hanno arrestato quel buon’uomo, rispettabilissimo, non ha mai fatto nulla di male”. E’ una frase che si sente spesso ripetere quando le forze dell’ordine arrestano qualche mafioso, e solitamente viene detta dai compaesani della persona arrestata. Sembra assurdo, vero? In realtà, come tutte le cose, ha una sua spiegazione. Si tratta di un retaggio antico in posti dove lo stato è sempre stato visto come nemico, luoghi e persone dimenticate dalla capitale, ma ancor prima dai loro stessi rappresentanti politici. Ed è li che subentra la figura del mafioso. Un mafioso che fa lavorare quella povera gente, che non ha altra via d’uscita. Non si sputa nel piatto dove si mangia. Ed è così che la mafia si è guadagnata quel consenso popolare, delle classi basse, che ha bisogno di mangiare. La mafia ha portato lavoro dove lo stato non è arrivato. Ma grazie al cielo ci sono persone che hanno avuto il coraggio di alzare la testa, e di camminare guardando in faccia i loro aggressori, e che molto spesso hanno pagato con la vita questo gesto.

Soldi.

Secondo Repubblica, il giro d’affari della mafia 5 anni fa si aggirava sui 130 miliardi di fatturato, con 90 miliardi di euro di utile netto. Se solo provate a pensare a quanti soldi sono vi viene mal di testa. Volete un paragone? Potreste comprarvi 189’473 Rolls Royce (ma del modello più costoso, quello da 473 mila euro cadauno). I proventi vengono per la maggior parte dall’usura, passando per la prostituzione, lo schiavismo e le droghe. Sono i numeri da incubo di un prodotto nostrano, che però fa solo paura e male. Male all’Italia, male alle persone oneste, male fisico e mentale a tutti quelli che ci hanno avuto a che fare,  male alla nostra immagine nel mondo. Male e basta.

Ricordo.

Un pensiero speciale va a tutte quelle persone più o meno sconosciute che hanno avuto il coraggio di parlare e denunciare i loro aguzzini e le situazioni vergognose nelle quali erano costrette a vivere. E un grazie speciale va a tutte quelle persone e associazioni che si impegnano con coraggio nel combattere e sconfiggere questa enorme tortura che è la mafia.

« La mafia non è affatto invincibile; è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. »

(Giovanni Falcone)

Link:

Video-Documentario sulla storia della Mafia e del Maxi Processo di Palermo: qui

Associazione Libera per la lotta contro tutte le mafie: qui

Descrizione dettagliata del fatturato mafioso: qui 

Comitato Antimafia Siciliano Addiopizzo: qui

Comitato Antimafia Ammazzatecitutti: qui

Sito ufficiale di Roberto Saviano: qui

Twitter Ufficiale di Roberto Saviano: qui

Autore:  Asti Pedro

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