A finire in manette sono esponenti di Cosa Nostra e della Stidda di Mazzarino, paese tra Caltanissetta e Gela. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, detenzione e porto illecito d’arma. A firmare gli ordini è stato il gip di Caltanissetta su richiesta della Dda.
A Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, operano due cosche che si erano divise i proventi di traffici di droga e delle estorsioni. A gestire l’organizzazione sono i capiclan che, nonostante siano detenuti, impartivano gli ordini con dei “pizzini”. In alcuni casi, poi, gli investigatori hanno accertato come gli imprenditori estorti fossero stati costretti ad assumere fittiziamente i parenti dei boss, per poter beneficiare dell’affidamento in prova ai servizi sociali al posto della detenzione in carcere.
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