“L’Altra Valle d’Aosta: ‘Ndrangheta, negazionismo e casi irrisolti ai piedi delle Alpi” questo l’enigmatico titolo della pubblicazione di Libera e Narcomafie a cura di Libera Valle d’Aosta. La domanda che si rincorre per tutte le cento pagine di questo piccolo bignami sull’infiltrazione graduale dell’ndrangheta in Valle è sempre la stessa: ma esiste davvero la mafia di montagna?
Ed ecco allora sviscerato nelle prime pagine il lavoro della Commissione speciale per l’esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d’Aosta. Una commissione nata ad hoc con una mozione della minoranza dell’Alpe nel 2012 e che per un anno ha lavorato sul fenomeno ma senza i giusti mezzi. Infatti, oltre a limitata durata temporale, pesano la mancanza di esperti del settore visto che troviamo una commissione composta solo da membri politici. Gli esperti sono solamente ascoltati in audizioni singole, compresa la visita alla commissione parlamentare antimafia.
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