Magazzino jazz, di Franco Bergoglio

Creato il 26 ottobre 2011 da Libriconsigliati

Magazzino jazz

Titolo: Magazzino jazz

Autore: Franco Bergoglio

Editore: Mobydick
Pagine: 92
Prezzo: € 9,00
Pubblicazione: marzo 2011
ISBN: 978-88-8178-465-3

Valutazione Libriconsigliati: da non perdere.

Bill Evans, uno dei più grandi pianisti jazz statunitensi, ha affermato che il jazz “è feeling” e, in quanto tale, “non lo puoi spiegare a qualcuno senza perderne l’esperienza”, ritenendo la parola (che razionalizza e cataloga) inadatta ad accordarsi a un genere musicale che ha elevato ad arte il concetto di improvvisazione. Da questo punto di vista, quella di Evans appare un’interpretazione quasi mistica di una musica che, più di altre, continua a possedere un’aura particolare, misto di terrena sacralità e sacra magia. Il jazz è il genere musicale per antonomasia del romanzo noir, è il suono che ha accompagnato il cinema hollywoodiano degli anni d’oro, è un modo di guardare alla vita, l’unica forma d’arte (assieme alla pittura e, forse, al cinema) capace di mantenere intatto ancor oggi il mito del bohemien.

Proprio i rapporti tra jazz e pittura sono oggetto dell’interesse di uno degli articoli più interessanti scritti da Franco Bergoglio e pubblicato dalla casa editrice Mobydick nella raccolta Magazzino jazz. Una raccolta che, lungi dal voler imbrigliare le note di Miles Davis o di Billie Holiday nelle maglie dell’analisi, offre ai lettori una serie di interessanti aneddoti, informazioni, spunti di riflessione non solo sulla musica e i musicisti, ma anche su tutto il mondo che ruota attorno a questo genere musicale. Con Bergoglio appare chiaro l’identikit del perfetto collezionista jazz, “feticista assoluto” che ha scoperto le modalità social di condividere notizie, opinioni, dischi ben prima della nascita di Facebook e Twitter.


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