A metà settimana mi trovavo per lavoro in zona Conservatorio, in centro a Milano, con il mio ombrello fucsia e malconcio, a camminare in mezzo a viali di edera lussureggiante e suoni e voci baritonali e urla rock: la città dà il meglio in autunno, ma anche in primavera sa regalare piccoli e grandi tesori.
Mese in cui sto scoprendo di essere uguale a tanti altri nel soffrire di allergie: smoccolo, starnutisco e l'anno prossimo farò tutti i miei begli esamini per capire come curarla; ora guardo tutti quei piumini vorticanti con altri occhi.
Mese di lavoro intenso.
Mese di grandi uscite al cinema, e io che ultimamente diserto volentieri a favore del portatile sulle ginocchia, non sto nella pelle: Gatsby, che attendo da circa un anno, con tutte le perplessità e l'entusiasmo del caso; e Sorrentino, che amo alla follia, con Servillo che ogni volta si supera e che per ora mi ha regalato uno dei più bei trailer mai visti, talmente evocativo e talmente denso di vita...
Intanto fuori si è fatto scuro e ventoso per l'ennesima volta.
Vado a infilarmi la felpa.