Combattere razzismo e ignoranza attraverso l’informazione e la cultura è il nobile obiettivo del Salone, secondo Georges Morin, presidente di Coup de Soleil: […] Partendo dall’assunto che il razzismo si basi e faccia affidamento innanzitutto sull’ignoranza, è necessario divulgare quegli elementi che contribuiscono a dissipare la paura dell’altro, informando sui rapporti storici tra la Francia e i paesi del Maghreb e i molteplici scambi che sono esistiti e tutt’ora esistono tra le due rive (da La Tribune, dello scorso 26 gennaio).
Con due giornate ricche di eventi, 145 autori, provenienti non solo dalla Francia, le tavole rotonde, i caffè letterari, le mostre fotografiche, gli spazi dedicati ai giovani e alla lettura di libri e riviste, le performance di artisti e calligrafi, Le Maghreb des Livres, tra narrativa, poesia, saggistica e fumetti celebra così la produzione editoriale, pubblicata in arabo, francese e amazigh nel 2012, del Maghreb africano e del Maghreb francese.
Ospite d’onore di questa edizione è l’Algeria, paese simbolo dell’imperialismo francese, e che proprio l’anno scorso ha celebrato i “primi” 50 anni di indipendenza. Un’indipendenza in ritardo, rispetto a Tunisia e Marocco, raggiunta dopo ben 8 anni di una guerra che ha messo la parola fine ad un dominio coloniale iniziato quando, nel 1830, i francesi erano sbarcati sul suolo algerino (ma ci vollero circa 30 anni, ai colonizzatori d’Oltralpe, per consolidare il controllo del territorio e trasformare l’Algeria in una vera e propria colonia, di popolazione e di sfruttamento).
Tra i 145 autori che interverranno al salone, cito: Waciny Laredji (scrittore algerino, tra i semi-finalisti all’Arabic Booker 2013 con il romanzo Le dita di Lolita), Wassyla Tamzali (scrittrice algerina e attivista femminista, curatrice di Histoires minuscules des révolutions arabes, recensito in italiano da Affrica), Fouad Laroui (scrittore marocchino, ospite del prossimo Festival della narrativa francese), il solito Tahar Ben Jalloun (che alla fiera è presente con Le bonheur conjugal, Gallimard, 2012), Jean-Pierre Filiu (storico e arabista francese, autore di Il Mio Miglior Nemico. Storia delle relazioni tra Stati Uniti e Medio Oriente; è presente in Fiera con due saggi: Histoire di Gaza, Fayard, 2012 e Le nouveau Moyen-Orient, les peuples à l’heure de la révolution syrienne, Fayard, 2013), Abdellatif Laabi (poeta, scrittore e intellettuale marocchino che vive in Francia, vincitore del Grand prix de la Francophonie 2011).
E poi ci sarà anche il “nostro” Amara Lakhous: lo scrittore italo-algerino nel weekend parigino presenterà infatti la traduzione francese del suo Divorzio all’islamica a viale Marconi (e/o, 2011), uscita per Actes Sud lo scorso anno. Ma non solo: oggi pomeriggio sarà ospite dell’INALCO (l’Istituto Nazionale di Lingue e Culture Orientali), dove interverrà sul tema: Scrittura nomade e traduzione culturale nel romanzo maghrebino contemporaneo.
E infine una buona notizia per i lettori italiani, che molto amano questo autore: uscirà a maggio il suo ultimo romanzo, ambientato nel quartiere San Salvario di Torino dove lo scrittore oggi vive.
Per chi volesse sbizzarrirsi e cercare autori, editori e libri che verranno presentati alla Fiera può consultare l’elenco a questo link, e il programma qui.
Oppure potete seguire il blog e aspettare la settimana prossima