Viso furbetto, capelli biondi, grossi occhioni verdi e un sacco di domande sempre pronte ad uscire fuori.Qualche difficoltà a leggere dicono le maestre. Conferma la mamma, che aggiunge “… spesso confonde le lettere … le b diventano d, e per imparare ad usare la C e la G … che fatica!!!!”
Come darle torto poverina!Linea lunga, linea corta, punti, trattini, cerchi, cerchietti … ma è una lezione di Italiano o stiamo studiando Geometria?!
Ai più verrebbe da dire: “ … com’è possibile confondere le lettere tra loro? Una è alta, l’altra è bassa; una guarda a sinistra, l’altra da tutt’altra parte!” ma proviamo a pensarci un attimo. Se nel corso di una serata ci presentassero una coppia di gemelli, tanto simili tra loro da potersi distinguere solo per piccoli dettagli, saremmo in grado di distinguerli il giorno successivo se li rivedessimo?
Cosa possiamo fare dunque noi, esperti lettori, per essere loro d’aiuto nell’ardua impresa che può dimostrarsi l’imparare a leggere e scrivere? Possiamo indirizzarli verso l’individuazione di quelli che sono, a livello visivo, i tratti distintivi delle lettere per poi trasformali in qualcosa che loro possano riconoscere più facilmente.
… Un po’ di fantasia e la b diventa il pancione di una mamma che aspetta il suo bambino.… Un tocco di immaginazione ed ecco che la d altro non è se non il sederone di un grosso dinosauro.
Non c’è trucco e non c’è inganno, tutto sta nell’imparare a “vedere ciò che non c’è”.
Nei giochi di fantasia i bambini sanno essere dei veri campioni, quindi perché imporre loro un modo astratto per imparare a distinguere le lettere, quando possiamo aiutarli a padroneggiare e sfruttare qualcosa che viene loro naturale?
Uscendo dallo studio la piccola V. mi ha salutato dicendo: ‘Tu sei un po’ la maga delle lettere … una maga di lettere e parole!’ è bello pensare che agli occhi dei bambini noi logopedisti siamo un po’ anche questo!
Liliana Procopio