Non sono un'estimatrice di tè e per le mie rozze papille la differenza tra un beverone fatto con la bustina del supermercato e una preziosa infusione di miscele rare è indistinguibile. Se non fosse stato per la mia amica Elena, io nemmeno avrei sospettato che esistesse una Maison Mariage Freres, che ho scoperto essere la mecca del tè a Parigi
L'atmosfera è elegante e rarefatta con pochi tavolini sobriamente apparecchiati di bianco, impeccabili tazze di porcellana e teiere luccicanti
Un giovanotto abbigliato con una uniforme di lino bianco molto raffinata ma curiosamente simile ad un pigiama, prende le ordinazioni e serve ai tavolini.
mentre uno stuolo di suoi colleghi, abito scuro voce sommessa e sorriso amabile, non aspetta altro che mostrarvi una lista lunga come la quaresima dove potete essere sicuri di trovarci qualsiasi tipo di tè venga prodotto fin nel più sperduto fazzoletto di terra, dall'Argentina allo Zimbawe. Sembrava che scegliere il tipo adatto per ogni occasione e ogni momento della giornata fosse una questione di importanza capitale, allora ho finto di essere in grado di capire e apprezzare tutte le più sottili differenze tra foglie che a me sembravano assolutamente identiche e imitando le altre signore, ho annusato anch'io parecchi barattoli con espressione trasognata. Credo non l'avrebbero presa bene se avessi detto che ero entrata solo per fare fotografie.