Malala Yousafzaie Kailash Satyarthi,si sono divisi oggi il IL PREMIO NOBEL
assegnato dal Comitato di Oslo. Malala, la coraggiosa studentessa che ha rischiato la vita, per la sua campagna per il diritto delle bambine all'istruzione, e Kaliash, l'operatore sociale Indù, per la sua battaglia contro le violenze sui bambini (ha salvato ca. 80,000 piccoli bambini-schiavi).
In un paese come il Pakistan, in cui esistono ancora usanze come il WATA-SATTA, la bambina è data in moglie a un marito vecchio, usata come scambio, per dare al proprio padre una moglie giovane, o in cui, la violenza domestica è considerata normale, anche dalla polizia locale (la moglie è di proprietà del marito), il coraggio di questa ragazza è un messaggio che ha la forza di un tornado. Il suo invito:Malala ha invitato i Premier di Pakistan e India a partecipare alla cerimonia di consegna del Premio, ha un significato unico. Già l'assegnazione del Nobel, il riconoscimento dato a una pachistana e, a un indiano, uniti dall'impegno comune contro ogni forma di violenza e vessazione, suona come un’esortazione, ai due paesi, INDIA E PAKISTAN, a risolvere le proprie lotte (la questione del Kashmir) con il dialogo.Servirà? Solo il tempo potrà dirlo... ma per un giorno, in questa terra di confine tanto contesa, le armi hanno taciuto.Molti di noi conoscono già il libro IO SONO MALALA, in cui Malala descrive il proprio paese, la propria vita, la propria famiglia. Parla dei suoi genitori molto legati, e parla della propria battaglia. Se non l'avete fatto, vi consiglio di leggerlo perchè è un libro che lascia il segno. Come il discorso, che vi propongo, che Malala ha tenuto all'ONU, nel 2013, il giorno del suo sedicesimo compleanno
"un bambino, un'insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo..."