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Malasanità: in Italia un morto ogni tre giorni...ecco i dati

Creato il 11 gennaio 2011 da Gheza1978
La commissione parlamentare per gli errori sanitari pubblica un rapporto choc. In un anno 242 errori sanitari. In 163 casi sono costati la vita al paziente.Malasanità: in Italia un morto ogni tre giorni...ecco i datiRapporto choc della commissione parlamentare sugli errori sanitari: in poco più di un anno, da fine aprile 2009 fino a metà settembre 2010 i casi di malasanità in Italia sarebbero stati 242. Di questi 163 si sono conclusi con il decesso del paziente. Praticamente nel lasso di tempo preso in considerazione è morta una persona ogni tre giorni per l'inefficienza del sistema sanitario.
Gli errori in medicina pare, infatti, causino più vittime degli incidenti stradali, dell’infarto e di molti tumori.Si sta affacciando un nuovo tipo di errore, imputabile questo ai recenti cambiamenti del sistema, che tende a risparmiare nelle spese: “E’ quello che gli anglosassoni chiamano ’quicker and sicker’, cioé il dimettere precocemente il paziente (troppo velocemente, quicker), quando é ancora non stabilizzato (più sofferente, sicker)”. Altri errori – secondo un elenco del Tribunale dei diritti del malato – sono provocati dalla somministrazione di farmaci sbagliati per la grafia poco comprensibile di chi li ha prescritti (a volte basta anche lo spostamento di una virgola per rendere letale la quantità di un farmaco), dallo scambio di paziente da operare, dall’amputazione dell’arto sbagliato, da smarrimento o confusione di esami, da anestesia maldosata, infine dalla scarsa attenzione al ’consenso informato’. Il dottor Venturini ha pure puntato il dito contro ”il sistema a prestazione, per cui il medico – sotto pressione dell’azienda, pagata a prestazione – dimette in fretta pazienti magari non del tutto stabilizzati”. Malasanità: in Italia un morto ogni tre giorni...ecco i datiTali episodi di malasanità non sempre hanno a che fare con l’errore diretto del medico ma spesso dipendono da inefficienze, carenze e strutture sanitarie inadeguate.
La regione con il bilancio peggiore è la Calabria, con 64 casi, seguita dalla Sicilia, che ne registra 52. A seguire ci sono il Lazio, con 24 casi e 14 decessi, e poi Puglia, Campania e Lombardia con 15 casi, ma un diverso numero di morti: 4 nella regione governata da Formigoni, 9 in quella di Vendola e 12 in quella rappresentata da Caldoro. In fondo alla classifica, e dunque con meno casi di malasanità, ci sono Umbria, Marche, Basilicata e Trentino Alto Adige con 1 caso ciascuna, che non si e' concluso con la morte del paziente solo nelle Marche

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