Malati e abbandonati. Senza sussidio, reddito e umana comprensione

Creato il 22 luglio 2015 da Ufficiostampafedercontribuenti @Federcontribuen

Barbara, malata oncologica dal 2007 non ha un lavoro: lo Stato non solo non le riconosce una invalidità tale da concederle un aiuto economico, ma le taglia anche la corrente elettrica e il metano. 55 anni e una figlia costretta a lasciare gli studi.

Una storia che potrebbe sembrare un caso limite ma, in realtà simbolo di una politica welfare e morale agli sgoccioli. I diritti umani, il diritto alla vita, l'obbligo civile e la coscienza sono teorie non più applicate, requisiti non più necessari, elementi romantici ritenuti demagocici e sorpassati. A Barbara è stata riconosciuta una invalidità pari al 67% quando sta per affrontare il quinto intervento utile a combattere il cancro che dal 2007 l'ha colpita: per un aiuto economico minimo occorre una invalidità pari al 74%. Barbara soffre anche di fibromialgia, una malattia cronica che non permette a chi ne soffre di svolgere lavori usuranti. Cosa chiede Barbara? Solo un lavoro, anche di poche ore, giusto per riempire un poco il frigorifero. Ha provato a bussare a tutte le porte, anche al comune dove vive, Prato, ma è l'assenza di politiche nazionali in difesa di persone colpite da malattie invalidanti a pesare. "Nel 80% dei casi la società civile come la classe politica ignora l'effetto devastante delle ultime politiche sociali perchè i malati scoprono l'importanza che riveste la famiglia. Il suo sostegno morale ed economico, la capacità di farsi carico delle incombenze quotidiane, Barbara è invece sola". Per Paccagnella, presidente della Federcontribuenti la più grave malattia degenerativa ha colpito " i cittadini come i politicanti. I primi dormienti, i secondi incuranti. Chi ha voce deve sostenere i più deboli e il politicante va messo con le spalle al muro. Anche il Vaticano viene meno al suo dovere apostolico, perchè non basta predicare, occorre obbligare all'azione con la stessa fermezza con la quale si difendono i Patti Lateratensi". Ieri Marco Paccagnella è intervenuto in difesa di una bambina di 12 anni affetta da una terribile malattia delle ossa degenerativa bocciata in prima media perchè, come giustificano i docenti, non ha raggiunto la preparazione idonea a passare nella classe seconda e pazienza se perderà gli amici di infanzia, se probabilmente lascierà la scuola perchè non vuole stare con gli estranei. Pazienza se questa ragazzina non ha una vita né mai l'avrà. Quando si vuole la legge è uguale per tutti. Il senso morale, civico, umano? Solo zavorre.

Gli immigrati li teniamo solo perchè creano denaro, diamo i lavori socialmente utili solo a chi è stato in galera. Per tutti gli altri non abbiamo né pietà e né comprensione, anzi, nel silenzio incombente sembra quasi levarsi uno slogan: "si prega di morire senza dare fastidio". Per chi volesse sostenere Barbara, cittadina di Prato, può richiedere alla Federcontribuenti il contatto. Tocca a noi alzare la voce mentre resta fondamentale per i nostri schiavisti proteggere i privilegi che si sono auto regalati.