Malawi /Risultato elettorale prevedibile Peter Mutharika è il nuovo presidente

Creato il 03 giugno 2014 da Marianna06

“Spero che potremmo darci una stretta di mano e seppellire l’ascia di guerra. Le porgo un ramo d’ulivo. Spero non lo lasci cadere”: lo ha detto il presidente eletto Peter Mutharika, rivolgendosi al capo di Stato uscente Joyce Banda, durante la cerimonia d’investitura celebrata ieri allo stadio di Blantyre.

Venerdì scorso l’Alta corte del Malawi ha chiesto alla Commissione elettorale la pubblicazione immediata dei risultati, nonostante “irregolarità diffuse”.

In base ai risultati ufficiali Mutharika, già ministro degli Esteri, è stato eletto con il 36% dei voti. Al secondo posto, con il 28% delle preferenze, l’ex predicatore Lazarus Chakwera mentre la Banda si è aggiudicato il terzo posto con il 20% dei consensi.

Nonostante parole di distensione, il portavoce dell’ex presidente ha dichiarato che la Banda non è stata ufficialmente invitata alla cerimonia e che a poche ore dall’annuncio della vittoria di Mutharika “si è vista ritirare il convoglio presidenziale”.

Nel suo discorso d’insediamento il neo presidente si è impegnato a fare giustizia sul ‘Cashgate’, lo scandalo di corruzione scoppiato sotto il mandato della Banda.

Inoltre ha annunciato una revisione della linea di politica estera del Malawi, il cui bilancio dipende al 40% degli aiuti esterni.

Ossia si guarderà molto, d'ora in avanti, all’economie emergenti e cioè a Paesi come il Sudafrica, il Brasile e la Cina oltre che ai tradizionali partner.

Resta il fatto che dopo le belle parole devono di necessità seguire i fatti in un Paese che, accanto agli scandali di cui siamo a conoscenza, vive di una enorme precarietà economica.

Precarietà che riguarda la maggior parte dei suoi abitanti. Gente che non sempre può permettersi  in proprio un'alimentazione adeguata per i capricci delle condizioni atmosferiche (raccolti scarsi).

E poi , in aggiunta,assenza di una sanità decente e di un'istruzione di base allargata.

Tutti aspetti che consentono un'accettabile qualità della vita a qualunque latitudine ma che in Africa, guarda caso, risultano essere sempre privilegio di pochi.

                  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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