Malcostume a 5 Stelle: raddoppiato il numero dei portaborse in Sicilia

Creato il 13 gennaio 2014 da Tafanus


..."quelli che l'apriscatole"??? esticatzi! Questi, da buoni parvenues, sono ancor più famelici e insopportabili di quelli senza l'apriscatole, che almeno non pretendevano di dettare all'universo mondo la morale... Si sono affrettati a raddoppiare i loro portaborse, che rendono la differenza fra i 3.180 euro incassati, e ciò che pagano realmente ai portaborse stessi. Un ottimo affare. E sarebbe interessante sapere se una quota di questo scippo alle casse della regione prendono la via della "Grillo & Casaleggio"...

Ma sentite come si giustifica il capogruppo 5 stalle Gianfranco Cancelleri: 

"...prima di allargare lo staff e utilizzare i fondi dei portaborse abbiamo chiesto un parere alla nostra base, i meetup, anche via internet e con esito positivo..."

Ah... allora è tutto OK! i "cittadini" dei metuup hanno cliccato "mi piace" su questa idea mooooolto antipolitica, e coi loro click hanno lavato la coscienza dei cittadini-consiglieri (e centrifugato, insieme agli altri e come gli altri), le casse dell'Ars. Non ci aspettavamo che fossero migliori degli altri, ma speravamo che fossero almeno uguali. Non lo sono. Anche in queste pratiche da politica predona, sono "a 5 stelle" Tafanus


I consiglieri grillini siciliani hanno moltiplicato la spesa per i collaboratori esterni: fino al 31 dicembre ne avevano 12, adesso sono 28 (di Emanuele Lauria e Gioia Sgarlata - Repubblica)

Al fascino del portaborse, e del relativo contributo, hanno ceduto anche loro. Con uno scatto in avanti per chiudere i contratti entro la scadenza di fine anno - e non essere falcidiati dalla mannaia della spending review - i grillini siciliani di stanza all'Ars hanno moltiplicato la spesa per i collaboratori esterni: fino al 31 dicembre ne avevano 12, adesso sono 28. Una folla di attivisti e sostenitori di 5stelle ingaggiatia carico della collettività, fra i quali non mancano tre candidati non eletti alle ultime elezioni regionali e amministrative. Eppure gli stessi esponenti di M5S, durante la campagna elettorale dell'autunno 2012, avevano giurato: "Rinunceremo alle indennità".
I tempi sono cambiati e i seguaci di Grillo hanno dovuto fare i conti con un'amara realtà: la politica costa. Glielo avevano ricordato gli scafati colleghi del Parlamento più antico e generoso d' Europa. Loro, gli eletti 5stelle che si rifiutano di farsi chiamare onorevoli, hanno sempre marcato le distanze dalle vecchie pratiche. E ora si difendono: "Ma quali portaborse? Quelli che abbiamo assunto sono tutti professionisti che ci aiutano a fare le leggi", dice il capogruppo Giancarlo Cancelleri. Eppure è esploso fragoroso il caso in un'Assemblea regionale che fa i conti malvolentieri con la crisi. E che ha rinviato a fine legislatura l'applicazione del decreto Monti sulle spese per il personale. Prima di Natale, l'Ars aveva varato una norma che salva "i contratti in essere al 31 dicembre 2013".
Di qui una forsennata corsa da parte dei deputati di ogni gruppo parlamentare a prendere collaboratori ed incassare così il contributo da 3180 euro mensili, anche attraverso inquadramenti giuridici da colf. Una corsa che ha fatto saltare le previsioni del bilancio dell'Ars: il governo Crocetta ha dovuto stanziare 2 milioni in più, per un totale di 149 milioni. Il parlamento siciliano, per inciso, costa cinque volte di più del consiglio lombardo e due volte quello del Lazio. L'occasione di rafforzare l'organico degli assistenti non è sfuggita alla rappresentanza grillina: oggi nelle stanze di 5stelle a Palazzo dei Normanni ci sono più collaboratori che scrivanie. In ragione di due "esperti" per ogni deputato. Cancelleri spiega: "Prima di allargare lo staff e utilizzare i fondi dei portaborse abbiamo chiesto un parere alla nostra base, i meetup, anche via internet e con esito positivo. Non c' è nulla di scandaloso e peraltro siamo gli unici ad avere fatto conoscere il numero e i curriculum dei nuovi assunti".
A sollevare la questione, e non poteva essere altrimenti,è stato il vicepresidente dell'Ars Antonio Venturino, un ex grillino cacciato da 5Stelle perché si rifiutava di restituire parte dell'indennità e apostrofato da Beppe Grillo con un eloquente "pezzo di m....". "Quando ci si atteggia a verginelle della politica, occorre avere la coscienza pulita", il siluro di Venturino agli ex colleghi, che prontamente gli hanno rimproverato allegre elargizioni ad associazioni sportive e parrocchie con i soldi dell'Ars. Una faida nella delegazione pentastellata che nell'inverno scorso diede vita al cosiddetto "modello Sicilia" elogiato da Grillo. E anche il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, esponente dell'Udc, ha puntato il dito contro le assunzioni fatte dal gruppo di M5S. "Aspetto che i gruppi parlamentari presentino i rendiconti per i portaborse. Così capiremo quale è stata la spesa. Inclusa - ha sottolineato - quella fatta dai 5stelle".

(Credits: ringraziamo nonna Mana per la segnalazione)


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