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Maleficent: I cattivi, da svegli, si divertono molto di più

Creato il 27 maggio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

27 maggio 2014 • Speciale Film, Vetrina Cinema

Il politicamente scorretto piace a tutti ma quasi nessuno ha la coerenza ammetterlo.

Per la legge secondo la quale sono i villain la parte più importante e affascinante della storia, oltre ad essere spesso i personaggi più complessi ed originali, non è poco frequente che questi vengano promossi tra le fila dei buoni o che gli eroi siano in realtà dei finti villain. Cattivi che non lo erano. Diciamo la verità, che cosa sarebbe un eroe, senza la sua nemesi, senza l’antieroe, quel personaggio cattivo che fa di tutto per opporsi al progetto dell’eroe, per portare il male nel mondo, per metterlo a repentaglio e per guadagnare la più popolarità possibile? Niente più che un uomo medio, che segue la retta via. Troppo noioso. Difficile negare che, senza il cattivo di turno, la storia sarebbe inevitabilmente piatta, un po’ come lo sono alcune commedie anni ’50 e ciò accade perchè il cattivo è senza dubbio il più attraente e misterioso, quello che mette il sale nella ricetta. Come diceva Woody Allen, “I buoni dormono meglio… ma i cattivi, da svegli, si divertono molto di più”. Così gli eroi cinematografici saranno anche quelli che si beccano tutti gli onori, ma vuoi mettere il fascino del cattivo? Del personaggio negativo per eccellenza che cerca di fregare il protagonista e, alla fine, risulta quasi più attraente?

In principio, esattamente nell’ormai lontanissimo 1937, fu la Regina cattiva di Biancaneve, con il suo specchio parlante e la sua mela stregata, a spaventare, ammonire e predicare il verbo del male. Dopo l’ingresso del gatto e la volpe, i cattivi si sono presi una tregua, o almeno quelli animati. C’era la seconda grande guerra in atto, almeno con i cartoni era meglio distrarsi. E’ nel 1950 che torniamo alla distinzione bene-male tanto amata da Mr. Disney.

Torna in punta di piedi, con una cattiveria che topi, uccellini e una fata imbranata riescono facilmente a mitigare, nella figura della matrigna di Cenerentola. Ma bisognerà aspettare altri 9 anni per riavere una delle cattive animate più cattive e più amate. Così tanto maligna che il suo nome non poteva che essere Malefica. Lei che arriva nell’ombra e porta gelo, buio e tristezza durante i festeggiamenti di una nascita. Non l’avevano invitata ai grandi festeggiamenti del regno e come qualsiasi donna estromessa da un avvenimento mondano, si è arrabbiata e ovviamente vendicata.

Lei, la single di viola vestita, con quello scettro un po’ bohemienne e il suo corvo spione, lei che getta maledizioni in rima preannunciando morti elegantemente studiate, un arcolaio, la stanza di un castello riscaldata da un camino, la penombra.

E quasi quasi pensi che il suo intervento sia provvidenziale, un antidoto alla noia principesca, alla perfezione regale di balli, pranzi e cerimonie. E ti ammalia, nella sua geniale condotta, quasi machiavellica, tanto da rubare la scena alla protagonista. Ti rapisce ancora di più, se si parla di Angelina Jolie. Bella e diabolica. Lo sguardo meravigliosamente perfido, tanto da rievocare la rabbia di una donna, un sentimento viscerale comune a tutte noi, quando non viene considerata. Tradita. E’ a questo punto che il suo cuore puro comincia a tramutarsi in pietra. E poi l’epica vendetta. “Pensi di conoscere la storia, ora scopri la verità”: la pellicola, che arriverà nelle sale italiane il 28 maggio, indaga nel passato della strega, cercando di capire perché sia diventata così funesta, tanto da voler a tutti i costi la morte della dolce Aurora – che ha il volto di Elle Fanning. La storia è nota, ma ora Disney ha preparato il reboot di “La bella addormentata” narrato attraverso il punto di vista di Malefica. La signora di ogni male, che si racconta sia alta, dalla pelle verde, con occhi gialli e un copricapo dal quale spuntano due grandi corna nere, modellata sul profilo di Angelina Jolie che non appariva in un film dai tempi di “The Tourist” (se si esclude la voce prestata alla tigre di Kung Fu Panda). Quanto al regista, rassegnati dalla consapevolezza che non sarà il genio di Tim Burton a girare il live action scritto dalla sceneggiatrice di “Alice in Wonderland”, Linda Woolverton, come si era vociferato all’inizio, c’è grande attesa per il pluripremiato scenografo Robert Stromberg (“Avatar”, “Alice in Wonderland”) che debutta dietro la macchina da presa proprio con Maleficent. La cantante Lana Del Rey ha inciso una versione speciale della nota melodia del film d’animazione del ’59 “Once Upon a Dream” per i titoli di coda. A conferma che l’happy ending, in fondo, regna ancora sovrano.

di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net

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