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le pellicole che stanno sbancando al botteghino
Maleficent
Regia: Robert Stromberg,
Sceneggiatura: Paul Dini, Linda Woolverton, John Lee Hancock.
Genere: Fantasy, Drammatico, Horror.
Durata: 97 minuti
Interpreti: Angelina Jolie: Maleficent, Elle Fanning: Aurora, Sharlto Copley: Stefano.
Nelle sale italiane dal: 28 Maggio 2014
Voto:
Trama: Due regni costantemente in guerra, il regno umano e quello magico, la Brughiera. A proteggerla è una bellissima fata dalle enormi ali nere, Malefica. Un giorno, un umano incuriosito dalle ricchezze della Brughiera, Stefano, si avventura nel territorio magico. L’incontro tra i due, l’amicizia prima e l’amore poi, è solo l’inizio. L’ambizione e l’avidità di Stefano porteranno ad un grande tradimento che renderà la bellissima fata un essere con una sete di vendetta senza pari.
Maleficent è un capolavoro.
Ora che ho detto questo, posso andare nel dettaglio a spiegare perché lo sia.
Sorvoliamo un attimo sul concetto che sia Disney, prendiamolo come un film a se stante e concentriamoci su ciò che è: un film mirato ad essere un intrattenimento per grandi e piccini. Cosa rende un film un capolavoro? Trama, scenografia, effetti speciali, colonna sonora e soprattutto spessore psicologico dei personaggi ben gestito.
Questo film li possiede tutti.
La storia la conosciamo tutti; creare qualcosa di nuovo che sia al contempo originale, coerente e che mantenga intatta l’atmosfera fiabesca è incredibilmente difficile in quest’era di disillusione dalla magia del cinema. Le fiabe vanno di moda, e di reboot ultimante non se ne può più, eppure Maleficent è una perla di rara bellezza. Era da tempo che un film non mi annoiasse e non mi tenesse incollata allo schermo fino ad i titoli di coda.
Sfatiamo il mito che La Bella Addormentata sia un capolavoro. E’ annoverato tra i Grandi Classici Disney, ma la mandò quasi in fallimento per i pochissimi incassi che non coprirono nemmeno lontanamente i costi di produzione. Pretendere che si mantenesse una continuità con il film originale sarebbe stata una forzatura.
Ma cosa rende i Grandi Classici tali? Se vedeste ora da adulti per la prima volta i classici come “La Sirenetta” o “Biancaneve”, vi sarebbero piaciuti altrettanto? Non è forse solo la nostalgia ad annebbiare il giudizio?
Pensare ad un film estrapolato dal suo contesto storico fa perdere di molto il fascino. “La Bella Addormentata” da un’immagine di Malefica come una strega capricciosa e meschina; è cattiva e, come in ogni film Disney che si rispetti, buoni e cattivi sono due visioni del mondo distinte. La Disney non poteva certo giocarsela con un unico spettro di emozioni; una persona non è certo così semplice.
I nostalgici della fiaba originale non possono quindi pretendere la continuità. Siamo nel 2014, non è proprio possibile. Così in Maleficent la contrapposizione “buono” e “cattivo” perde i confini netti, la bontà umana diventa un mito, riscoprendo sentimenti come l’avidità e l’ambizione.
Non a caso se Maleficent fosse stata cattiva e basta, senza una vera motivazione, si sarebbe mai potuto fare un film su di lei? Avrebbe riscontrato in fine una critica sul fatto che fosse monotematica e affatto cresciuta a livello psicologico?
Tuttavia, siamo in un film Disney e buoni sentimenti, quasi scontati, e lieto fine sono la colonna portante di un’industria che continua a rinnovarsi e sorprendere.
Angelina Jolie riesce in una delle sue performance più riuscite, se c’era una persona che poteva interpretare questo personaggio era lei. Il film ha una scenografia da togliere il fiato, e una sceneggiatura che per molti versi ha più senso della storia originale (come fanno delle fatine che quasi mai sono state a contatto con umani a sapere come crescere una bambina? Come può vivere un uomo, costantemente minacciato da una donna che ha tradito così profondamente, non temere costantemente per la propria esistenza e non impazzire?)
Perfino la tempistica, che nei film Disney è sempre stata letteralmente buttata alle ortiche per storie intense che avevano la durata media di tre giorni, è stata ben gestita in sedici anni di rapporto giorno dopo giorno più profondo.
Roma non è stata costruita in un giorno, Malefica non è diventata cattiva né buona in un solo giorno. E’ coerente, è reale, ma la storia resta magica. L’amore è davvero tutto? Il bacio del vero amore non è in fondo un concetto superato? Il principe incontra cinque minuti prima la principessa; può esserne attratto, può piacergli…ma non può amarla.
Persino la Disney ha capito che non esiste l’amore a prima vista. Fatevene una ragione.
Già in Frozen, con la frase “non puoi sposare un uomo appena conosciuto!” pronunciata da Elsa, si poteva avere un assaggio di una nuova visione del mondo da parte degli sceneggiatori Disney.
Eppure, con una componente un po’ cinica e reale, il film ha ricamato dentro di sé l’essenza stessa della morale Disney: e vissero tutti felici e contenti. Ma, questa volta, non è né forzato né casuale. A chiudere il tutto la versione di “Once Upon A Dream” di Lana Del Rey che sembra la proverbiale ciliegina sulla torta.