Ma la grande tragedia di questo mal-de vivre è, il suicidio. Non si fa che cercare la via migliore per morire: corda, veleno per topi, monossido di carbonio, barbiturici. Questa perdita di ogni speranza, questa sofferenza del vivere, rendono l’idea della morte una liberazione, praticamente, l’unica via.
Scriveva Gustave Flaubert: “La gente si meraviglia che il suicida non consideri il dolore degli altri. Chi pensa questo ignora che, al contrario si crede di fare il bene degli altri.”
Van Gogh prima di morire, scrisse al fratello Theo: “Non soffrire, l’ho fatto perché é meglio per tutti.”
C’è però chi, di fronte a un animo in tumulto, riesce a vederne un lato positivo. Questa è Madre Teresa di Calcutta che dice: “La sofferenza non scomparirà mai del tutto dalla nostra vita. Non abbiate, quindi, paura. Se la sappiamo sfruttare diventa un grande veicolo d’amore.”
Sofferenza?
Che centra ci si chiederà. Stiamo parlando di malinconia e la intendiamo comunemente come una forma di delicata e intima mestizia, un languore, un aleggiante pensiero opprimente, accompagnato da sfiducia e avvilimento. Ma perché, tutto ciò, non comporta una sofferenza? Il termine “sofferenza” non indica forse, la nostra interiorità quando è dilaniata e dibattuta? E questi tormenti intimi, molto spesso, non avvengono per cause inspiegabili, incomprensibili, e giungono quando meno ce li aspettiamo? E dunque ne soffriamo.
Anche un fatto apparentemente banale, momentaneo, all’inizio ci può
Il ritrovo della gara è fissato al verde pubblico del Rione Empolese/Cantarelle a Pieve a Nievole alle 7,30 mentre il via verrà dato alle 9 dal piccolo campo sportivo della stessa area verde. Alla manifestazione potranno prendere parte tutti i tesserati per enti di promozione sportiva e tesserati alla Fidal oltre ai diversamente abili in carrozzina. La manifestazione sarà ripresa da Toscana apparire tanto grave quanto irrisolvibile, basta ad affliggerci, a produrre in noi ansia, mancanza di tranquillità.
C’è un detto americano che interpreta perfettamente quella sofferenza e dice: “Preoccuparsi è come mettere le nubi di domani davanti al sole di oggi”.
Featured image, Anassagora e Pericle, Augustin-Louis Belle (1757 – 1841)
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