Secondo un report mensile di Check Point Software technologies i
malaware sarebbero in crescita: si è registrato un + 17% a dicembre. L’Italia sarebbe infatti il quarto paese più colpito dell’Europa. La crescita dei malaware risulta davvero inarrestabile: Conficker è il più diffuso su pc, Xinyin sui dispositivi mobile.
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In proporzione, in Italia subiamo le stesse percentuali di attacchi degli altri Paesi. Alcune ondate sono più efficaci, perché toccano ambienti che soffrono in termini di protezione, come l'amministrazione pubblica periferica, altre perché sfruttano mancanze di controlli quali sandboxing e anti bot, oramai necessari per una copertura completa", queste le parole di
David Gubiani, security engineering manager di Check Point Italia.
Dopo l’Italia, gli altri paesi europei maggiormente coliti sono Montenegro, Polonia e Grecia: a differenza del nostro paese le percentuali sono calate passando infatti dal 12,3% di novembre al 7,1% di dicembre.
I
pericoli da cui dobbiamo stare attenti hanno dei nomi ben precisi infatti:
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Tinba, un trojan che è in grado di rubare le credenziali delle vittime
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Ponmocup, utilizzato maggiormente per le pubblicità fraudolente online, per il furto di dati e per scaricare ulteriori malware. Un malware super moderno che è capace di creare, installare, eseguire e controllare il malware stesso.
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Conficker, il malaware più diffuso e pericoloso, responsabile del 25% di tutti gli attacchi avuti in questo periodo. Il malware inoltre è in grado di disabilitare i servizi di sicurezza.
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Sality, responsabile del 9% degli attacchi. È un malaware che permette di eseguire operazioni da remoto ed è inoltre in grado di eseguire il download di altri malware nei sistemi infettati.
Tutte queste minacce che sono state registrate a dicembre sono "
estremamente pericolose, in quanto sono il mezzo attraverso il quale vengono poi scaricate altri tipi di minacce o di controlli e con i quali si effettuano esfiltrazione di dati, attacchi verso terze parti o veri e propri ricatti sulle macchine e reti infette".