Musicalmente mi fanno pensare ad una improbabile jam session tra Massive Attack, Pink Floyd e Alan Parson Project (la voce, profonda, calda e seducente a tratti mi ricorda quella di Eric Woolfson,co- fondatore e cantante degli Alan Parson Project). I suoni limpidi di ogni singolo strumento confermano l'eccellente padronanza tecnica dei musicisti e lasciano intuire un accurato lavoro dietro al banco del mixer. Il primo brano, "A collar and a chain" può essere la carta d'identità dell'intero album, cupo, sinuoso...un'anomalo serpente dal sangue caldo che si aggroviglia intorno al corpo senza soffocarlo. L'intricata ritmica e la valida struttura di "Among the stars" mi fanno pensare che questo album rimarrà per alcuni mesi in rotazione continua nel mio lettore mp3. Con "Solace" è puro amore a prima vista...religiosa, intima...verrebbe da mettersi in ginocchio e ringraziare bell monks di tutto ciò. Il collegamento tra "In the wall" e "Hear the bells" mi lascia di nuovo a bocca aperta, (per favore ascoltatelo).
"At the sun comes up" è un altro gioiello di questo album che nonostante le sue 12 tracce non scende mai di tono, mantenendo sempre alta l'attenzione e rilasciando un profondo stato di benessere dopo un piacevole e concentrato ascolto.
P.S. Mine All Mine e bell monks hanno instaurato una collaborazione che consiste in una nuova piccola release (2 brani più foto e video) alla fine di ogni mese. Non mancherò all'appuntamento.
A collar and a chain
Solace
Hear the bells
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