Mamma gay, il giudice le affida comunque la figlia

Da Omoeros


Nel mondo qualcosa si muove davvero per rendere più vera e giusta la vita del popolo arcobaleno, permettendo spesso non soltanto un'unione di fatto legalizzata e quasi equiparata al matrimonio tradizionale, ma anche lo stesso contratto che possono stringere un uomo e una donna, nonchè addirittura l'adozione. Ma qui in Italia le cose vanno diversamente visto che anche il solo scorgere due uomini mano nella mano può causare dei litigi e delle risse solo spinte dall'omofobia, ma per fortuna ogni tanto giungono delle buone notizie che ben fanno sperare sul futuro della comunità GLBT italiana. E' recente infatti la decisione di un giudice per quanto riguarda la causa di separazione di due coniugi ed il conseguente affido di una figlia piccola, voluta esclusivamente dal padre, accusando la madre di avere una relazione omosessuale con un'altra donna, motivo per il quale si sentiva sicurissimo di vincere. L'ha stupito negativamente invece il giudice che ha deciso, giustamente, di respingere la sua proposta visto che l'orientamento sessuale di una madre non è un ostacolo per l'affidamento condivido dei figli e non si può vietare l'affetto di una madre ad una bambina molto piccola per una relazione gay. Ottima quindi la sentenza, ma siamo sicuri che la bambina, quando sarà in età scolare, potrà parlare serenamente della storia di sua madre o sarebbe invece il caso che questi non siano casi sporadici ed isolati ma che venga alimentata una certa istruzione al rispetto anche per situazioni simili, ormai sempre più comuni?