Leggo, sul sito del collega Stefano Ciatti, un intervento del mio ex-primario Stefano Ciatto (il cui rilevante curriculum scientifico potete sbirciare su PubMed) in risposta ad una interrogazione (4-06754, di mercoledì 1 febbraio 2012, seduta n.668) presentata da un senatore della Repubblica Italiana: in un testo pieno di imprecisioni, senza alcuna citazione di fonti (ma perdoniamo, trattandosi di laico), in sostanza viene denigrato lo screening mammografico e esaltata l’accuratezza della mammografia ottica (DOBI), chiaramente proposta come alternativa non tossica alla mammografia.
Ne riporto solo alcuni punti salienti, leggi l’articolo completo
lo strumento mammografico non possiede una sensibilità sufficiente per poter essere considerato efficiente nello screening
Certo: una riduzione di mortalità del 40% nei sottoposti a screening con mammografia tradizionale (non DOBI) rispetto ai non sottoposti non è un effetto sufficiente. Sei studi randomizzati, una dozzina di metanalisi, la Comunità Europea, il Ministero della Salute hanno preso un abbaglio. Si sono addirittura inventato un LEA
recenti studi clinici hanno dimostrato che l’utilizzo della tecnologia DOBI (innovativo strumento tecnologico per la diagnosi precoce del tumore al seno), integrata con l’ecografia, rappresenterebbe un percorso diagnostico efficace, efficiente e conveniente per ridurre il numero di biopsie e di risonanze magnetiche.