Mamoiada, 24 luglio, la giornata delle tradizioni locali

Creato il 14 giugno 2011 da Yellowflate @yellowflate

Mamoiada, il paese dei Mammuthones, è situato nella Barbagia di Ollolai, a poca distanza dal massiccio del Gennargentu e dal Supramonte di Orgosolo. In quest’area l’insediamento umano è senz’altro precedente all’arrivo dei Romani e lo dimostrano i nuraghi e i resti del medesimo periodo presenti nel territorio. Le torri nuragiche sono situati prevalentemente nelle zone fertili e non lontano dalle belle sorgenti che sgorgano spontanee dalle rocce. Numerose sono anche le Domus de janas, piccole tombe del periodo neolitico, scavate nella roccia. Spesso lo sguardo che non ha limiti in questo spazio dal verde intenso,viene attratto da particolari pietre conficcate nel terreno e di considerevole altezza: i Menhirs. In tempi non molto antchi, gli abitanti del luogo ritenevano che accanto a questi monumenti, lo stesso demonio avesse nascosto dei tesori e forse per questo, in molti hanno scavato alla ricerca di scrigni ricolmi d’oro e di pietre preziose.

L’economia di Mamoiada è legata principalmente all’agricoltura ed all’ allevamento e moltissimi sono i prodotti dell’artigianato locale: mobili,  maschere  e  ceramiche. In paese si producono eccellenti vini, ottimi formaggi, squisite carni, raffinati dolci e gustosissimo pane.
Ricco di storia e di tradizioni genuine, Mamoiada è conosciuto in tutto il baccino del Mediterraneo per i Mammuthones, maschere tradizionali del paese, nere e fatte di legno, con zigomi, naso e labbra pronunciate.

Chi le indossa si veste di pelli e campanacci,infatti sul dorso del Mamuthòne, legato da una serie di cinghie in cuoio con un complesso sistema di ancoraggio, è sistemato un pesante mazzo di campanacci di varia misura, mentre un altro carico più piccolo, viene portato all’altezza dello sterno.

Le maschere sfilano, solitamente, a gruppi di dodici, procedendo appaiati e che, balzando grevemente, fanno risuonare i loro campanacci ad un ritmo cadenzato e solenne. I Mammuthones poi sono accompagnati dagli Issohadores, altra maschera del luogo, che indossano una maschera bianca e semplice, sul capo portano la nera berritta sarda, legata al mento da un fazzoletto colorato, larghi pantaloni e camicia di tela bianchissimi, ed un corpetto rosso; in una cinta che portano a tracolla sono appuntati piccoli sonagli; il tutto è completato da uno scialle con bellissimi ricami.

A queste maschere, proprie delle comunità dei pastori e dei contadini, si riconosceva il potere di influire sul raccolto e la produzione; proprio per questo motivo,tutto il paese attendeva la loro visita e faceva loro offerte di cibo e bevande.

A Mamoiada  l’odierno Museo, oltre ad offrire bellissimi esempi di maschere del luogo, regala un’esposizione comparata di reperti provenienti dai diversi paesi del Mediterraneo evidenziandone le affinità e le vicinanze tra i diversi luoghi,piuttosto che le difformità e le distanze.

E, proprio per questo,oltre al famoso carnevale, il comune organizza da alcuni anni, nel mese di luglio, la Giornata delle Tradizioni Barbaricine, dando così modo ai molti turisti di partecipare e fruire di Mammuttones e Issohadores. Quest’anno la manifestazione è alla terza edizione nella domenica 24 luglio e, per le vie del paese sfileranno, nella loro simbolismo queste figure arcaiche. La giornata offrirà esposizioni degli artigiani locali, di prodotti alimentari del luogo, di assaggi di cucina e, nel pomeriggio, la sfilata delle maschere più rappresentative della Sardegna: Mamuthones e Isso’adores di Mamoiada, Merdules e Boes di Ottana, Thurpos di Orotelli. Ci saranno anche  Sos Bundos di Orani che indossano gli abiti tipici del contadino: un cappotto largo e lungo, la camicia, i pantaloni di velluto e i gambali di cuoio. In più ospiti parteciperanno i Mummers, gruppo tradizionale irlandese, e, ancora,tanta musica con vari gruppi a tenore e tanti balli con diversi gruppi folk provenienti dai paesi della Barbagia.

Come ogni festa che si rispetti infatti la presenza dei gruppi folkloristici è d’obbligo; uomini e donne, grandi e piccoli, si esibiscono sul palco vestiti con il costume del proprio paese e si cimentano in coreografie a passo di ballo sardo. Non mancheranno i cavalli e i cavalieri, che indosseranno il caratteristico costume sardo rappresentativo del loro comune di provenienza.

Una giornata all’insegna della tradizione e del legame che i sardi hanno con il passato, in uno scenario di natura e colori.


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