Mancare Leningrado per un giorno

Creato il 11 maggio 2011 da Guidoeug @EugenioGuidotti

San Pietroburgo, Russia, 10 mag 2011, giorno 120, Apple Hostel Italy

Ieri questa città si chiamava Leningrado. Oggi e ritornata ad essere San Pietroburgo. Il motivo è semplice, talmnebte semplice che si può riassumere con una parola: commemorazione. Il 9 maggio questa città ricorda il lungo assedio operato dai Nazisti durante la seconda guerra mondiale. Per 24 ore, oltre ai ricordi, si riesuma il vecchio nome, Leningrado, appunto. Le vie, soprattutto la Prospettiva Nevskij, sono piene di bandiere, a maggioranza rosse con una stella gialla in alto a sinistra, simboli dell’armata rossa, falce e martello e cartelli recanti la scritta 1941 – 1945. Mi ero chiesto prima di arrivare, se il comunismo fossse passato di moda: pare di no, almeno non del tutto.

San Pietroburgo è una vera gemma. Rcordo che Manuel, il ragazzo italiano che ho incontrato sul treno per Ulaanbaatar, mi aveva spiegato il perchè. Innanzitutto perchè nel corso degli anni e del regime comunista, non un edificio zarista è stato toccato o abbattuto. E’ inspiegabile, considerando ciò che è successo nel resto della Russia; forse sia i comunisti che i rivoluzionari sono stati frenati dalla bellezza di questa città, la città degli Zar, la capitale fondata da Pietro il Grande. Nata con il nome di San Pietroburgo in olandese, è diventata Pietrogrado, poi Leningrado  e poi di nuovo, dopo il referendum del 1991, San Pietroburgo.

Situata sulle sponde della Neva, questo agglomerato urbano vanta i più bei lungofiumi che abbia mai veduto. Questa ennesima “Venezia del nord” (Amsterdam, Copenhagen e Stoccolma si fregiano dello stesso titolo: per fortuna Venezia è sempre l’unico metro di paragone) è ricca di acqua, di canali e di edifici barocchi, molti dei quali progettati da architetti italiani. Basti pensare al Palazzo d’inverno, progettato da Bartolomeo Rastrelli su tutti, che oggi ospita l’Ermitage, uno dei più rinomati musei del mondo, nato dalla voglia di Caterina la Grande di possedere una delle più grandi collezioni d’arte d’Europa. Fra tutti questi palazzi e regge e musei domina il pastello. Tutte le tinte che colorano gli edifici di San Pietroburgo hanno una tonalità tenue, dolce, dall’azzurrino all’arancione, e la luce unica del nord li rende ancora più pittoreschi. Qui alle 11 di sera c’è ancora un po’ di luce. Tra una decina di giorni dovrebbero iniziare le notti bianche, dove sarà possibile vedere il famoso sole di mezzanotte. Spero di essere ancora qui, ma ne dubito.



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