vespaioli.
Sembra che gli uomini lascino fare e disfare dai maneggioni della pubblica opinione non soltanto la verità, che sarebbe cosa vecchia, ma la realtà stessa dei fatti che, per essere accaduti nei modi e nelle circostanze di tempo e di luogo a loro propri, non potrebbero, in un’epoca di rapida ricognizione come la nostra, sfuggire al lampo dei fotografi e all’occhio del cronista. S’accresce il mistero mentre si moltiplicano e si rendono infallibili i mezzi e i metodi della scoperta, si parla di miracoli mentre si vuol dar ragione di tutto. Gli uomini forse hanno scoperto che solo l’indifferenza e l’oblio possono salvarli dalla lampante rivelazione dei fatti.
… si sono trovati i resti di una nave interplanetaria del diametro di circa venti metri costruita in un metallo simile all’uranio, con motori atomici, e davanti all’esemplare di un Marziano o comunque dell’abitante di un altro pianeta che non sia il nostro. La notizia di un fatto come questo, per il quale si fa il nome di un primo testimone oculare e di altri, ufficiali, scienziati, che successivamente ne hanno avuto la prova, è o dovrebbe essere l’annuncio di una nuova dimensione del mondo, dei nostri limiti, delle nostre libertà, dei nostri valori, dei nostri interessi, una prospettiva insieme terrificante e inimmaginabile dell’avvenire. Pure i giornali l’hanno relegata in pagine secondarie, l’hanno, più o meno, presa di sottogamba, come sono arrivati a cestinare quasi tutte le notizie di sempre nuove apparizioni di dischi volanti. Non ci credono, non ci possono credere, sanno che i lettori non ci crederanno?… [meditazione sintetizzata su: Breve dialogo sui Marziani di Alfonso Gatto, marzo 1950].
……………………………………………………………………………..
………………………………………….
…………………………………………
ACQUA
Il pensiero ritorna
infiltrandosi nella memoria
fa rivivere le membra
dell’immobile persona.
Un frammento pende
e giù dal sole dell’agosto
cadono polverizzate le nubi.
Timidi sussurri
in rumore di corrente
escono dall’erba della sponda
ma il nascere del fiore
viene stroncato e trascinato
dal profondo fiume
e dai molli petali
ne beve l’amaro sapore.
L’occhio giallo sbiadito
guarda l’alveo dei rifiuti
i pesci premurosi accorrono
al profumo della natura
mordono e sbranano
e sazi se ne vanno.
Poi una goccia
non riesce ad evaporare:
Grida nella piccola passione
lo scheletro trasportato
nello schiumoso salato
dove rabbioso ondeggia ripieno
del fiume sereno.
-Renzo Mazzetti
[ Cerca : CLIC ]