Mangiando al chiar di luna: il femminile nei disturbi alimentari

Da Susanna Murray

Body art by Cecilia Paredes


Ho trovato un libro che credo sia davvero interessante.
S'intitola Mangiando al chiar di luna di Anita Johnston, una psicologa e psicoterapeuta americana che ha dedicato buona parte della sua carriera professionale alla cura e al sostegno delle donne affette da disturbi alimentari.
Ma non si è fermata al suo lavoro di clinica.
Ha fatto un passo in più.
Ha indagato cosa le storie delle sue pazienti, il contesto in cui vivevano, e viviamo noi tutte, il nostro periodo storico e la nostra cultura, vanno sottolineando rispetto al corpo femminile e al concetto esteso di femminilità.
E così la Johnston riflette: "Al giorno d’oggi un gran numero di donne lotta costantemente con il proprio peso. Libri di diete e programmi per perdere peso costituiscono una fiorente industria. Disturbi come l’anoressia, la bulimia e un’alimentazione compulsiva hanno raggiunto proporzioni epidemiche. In America, milioni di donne soffrono di anoressia e bulimia, e migliaia di loro muoiono per le complicazioni derivanti da questi disturbi. Le statistiche indicano che il 95% dei soggetti a cui sono stati diagnosticati disturbi alimentari sono di sesso femminile.
L’ossessione per il corpo, le diete continue e un programma di attività fisica estremamente rigido sono diventati ormai un comportamento normale per moltissime donne. Il modello ideale a cui tutte tendono è quello di un corpo scolpito dalla chirurgia plastica che le fa somigliare a dei maschi adolescenti. Se si considera che la modella o l’attrice media è più magra del 95% della popolazione femminile, è possibile comprendere come la maggior parte delle donne si senta frustrata perché costretta a vivere in un corpo che si rifiuta di conformarsi a quel ideale.
Non è possibile analizzare le cause dei disturbi alimentari senza prendere in esame anche l’immagine della donna nella società moderna. Che cosa sta succedendo? Alcuni studi dimostrano che per le donne americane è più importante essere magre che avere successo o essere amate e che la maggior parte delle ragazze non è contenta del suo corpo già a tredici anni. Perché un così grande numero di donne non è soddisfatto del proprio corpo? Forse perché viene dato tanto risalto a corpi magri e spigolosi, che solo pochissime donne hanno per costituzione?
E se è così, bisogna chiedersi perché la naturale forma maschile (spalle larghe, niente vita, fianchi stretti, pancia piatta) sia diventata l’ideale a cui conformare il corpo femminile. Perché diamo così poco valore agli aspetti più naturali del corpo femminile, come la capacità del ventre, dei fianchi e delle cosce di generare e sostenere la vita?" ( da Mangiando al chiar di luna, di Anita Johnston, ed. Orme ).
In questo libro si passa attraverso le fiabe e le leggende popolari, saltando dalle culture occidentali a quelle orientali, avendo come filo di congiunzione il "femminino", cioè il femminile come parte di ogni donna in contrapposizione o complementare al maschile.
"Nei venti capitoli che compongono il libro, l'autrice ci conduce in un viaggio che è rivelatore, sorprendente, pieno di spunti di riflessione e di soluzioni per ritrovare la gioia di essere donna: dal rapporto madre-figlia alla scoperta della sessualità, dall'importanza di affidarsi all'intelligenza intuitiva fino alla capacità di essere assertive, di non temere il giudizio di coloro che amiamo o di una società incentrata da secoli sulla supremazia dell'elemento maschile. Un libro che vale più di mille diete, perché va dritto al cuore della questione: per anni le donne sono state costrette ad assomigliare a un modello costruito da uomini, e di questo modello sono rimaste prigioniere rischiando di perdere la loro vera identità."(da Mangiando al chiar di luna, di Anita Johnston, ed. Orme ).
Spero che questo libro vi piaccia e sarei felice di sapere il vostro pensiero.
Quindi non mi rimane che augurarvi: buona lettura!