La movida barese offre innumerevoli opportunità per trascorrere una serata piacevole e di svago,per farsi una pizza in compagnia o prendersi semplicemente un caffè come stacco dagli impegni quotidiani, a seconda delle diverse esigenze.
Un bar molto carino situato in pieno centro,nella via principale della città, via Sparano, è il Vox: tavolini all’aperto o raffinata saletta interna al piano superiore. Sono tante le proposte offerte sul menù: l’espressino freddo, per esempio, è delizioso e viene sempre accompagnato da un ricciolo di cioccolato fuso in superficie. Sono sempre disponibili le più sfiziose opere di pasticceria: muffins appena sfornati, pasticcini di frutta, torte di tutti i tipi, nonché vasta scelta di vini, drink.
Sempre rimanendo in centro, un punto di ritrovo classico soprattutto per chi frequenta l’università è il Caffè Tolesco, che ha due sedi: una nei pressi della facoltà di Giurisprudenza in via Nicolai ed una in via Garruba di fronte alla facoltà di Lingue. Entrambe hanno una comoda e accogliente sala interna con i tavolini ed è possibile anche qui scegliere,oltre alle numerose proposte di frappè, frullati e caffè, anche panini, aperitivi e pasticcini al cioccolato, alla marmellata, alla crema. Nel quartiere Poggiofranco, invece, consiglio il Caffè Italiano, con la sua crema bianca, possibile in diversi gusti: cioccolato, nocciola, cioccolato bianco, frutti di bosco, fragola… Si tratta di una crema di latte sul fondo del bicchiere unita a crema fredda di caffè, tipo granita, guarnita con i gusti sopra citati. E’ possibile fermarsi fuori o sedersi a uno dei tanti tavolini interni,in una saletta elegante e rilassante.
Il Caffè italiano si trova in via Salvatore Matarrese, nei pressi di Villa Camilla, un centro multifunzionale per il benessere ed il tempo libero che comprende, oltre al ristorante self-service con ampia possibilità di scelta tra le diverse botteghe artigianali anche il Gaudì cafè, con due grandi terrazze panoramiche, che prevede anche momenti dedicati alla degustazione del tè e del cioccolato, il tea-time, e alla degustazione del sigaro, la cigar room (per ulteriori informazioni, visita il sito www.villacamillabari.it).
Per la sera, invece, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Molto frequentati sono in genere tutti i locali di corso Vittorio Emanuele, dove il punto di riferimento generale è il Mudù che offre anche in settimana serate musicali di vario tipo.
In piazza Ferrarese c’è il Barcollo, anch’esso con tavolini all’aperto o diverse sale interne suggestive, accoglienti ed eleganti, dove è offerta un’ampia possibilità di scelta a seconda che si voglia bere o mangiare. Sempre in piazza Ferrarese consiglio il Dolcetto, per chi volesse terminare la serata piacevolmente con un cornetto o una crepes alla Nutella o farciti nelle diverse possibilità, una più dolce dell’altra. Per chi invece volesse optare per una “semplice”pizza, consiglierei la pizzeria Bari-Napoli, situata in via Piccinni: è possibile scegliere la pizza dallo spessore alto o sottile, appunto secondo la maniera napoletana o barese di fare la pizza; è presente nel menù anche la parte relativa alla Spaghetteria. E le loro pizze, qua a Bari,sono una “leggenda”, infatti è sempre consigliabile effettuare una prenotazione per essere sicuri di trovare posto. Sempre in centro, altra pizzeria raccomandata è il Sottosopra, in Via Piccinni, o ancora i Fratelli La Bufala, una catena di “pizzaioli emigranti” , dislocati in Italia e all’estero, con sedi anche a Barcellona, Miami, Hannover, Rio de Janero, Bruxelles e Istanbul. Prezzi accessibili, ottimi ingredienti e menù consistente non solo in pizze di vario tipo ma anche in insalate, pasta e carne arrosto dove ovviamente non manca mai la mozzarella di bufala da cui il nome.
Per il take away,invece,di recente apertura in via De Rossi è BBQube, diminuitivo che rimanda al nome Barbecue, che propone un menù a base di pollo, maiale e bovino serviti come involtini, pezzetti, salsiccia o bombette con contorno di patate o verdure in una confezione ovviamente cubica. Qualche isolato dopo, sempre in via De Rossi, c’è Mysushi, la catena italiana dedicata a chi ama il cibo giapponese: è possibile consumarlo nel negozio, dove una vetrata consente anche di assistere in diretta alla realizzazione del sushi, o portarlo e consumarlo comodamente a casa. Molto ampia la possibilità di scelta: è possibile scegliere tra i box già preparati ed esposti nel banco frigo, con maki(involtini di riso con dentro granchio, salmone, tonno, cetriolo, avocado, carota, philadelphia, maionese e sesamo in tante e diverse combinazioni, avvolti dall’alga o semplici involtini di riso farciti e ricoperti di sesamo, e ancora ci sono anche i maki vegetali, senza pesce, ma con dentro tofu e verdure di vario tipo, dal cetriolo ai funghi, agli spinaci) o nagiri (riso ricoperto da salmone, seppia, tonno, branzino, gambero crudo o cotto, polpo, sgombro marinato), coni di sushi, zuppe udon e miso con i noodles (spaghetti di cereali, leggeri e morbidissimi)o involtini di pollo ricoperti da salsa di soia, e ancora tempura(pesce e zucchine fritte in una pastella leggerissima), sempre il tutto accompagnato da salsa di soia, wasabi e zenzero marinato.
Per il sushi take-away si è aperto un altro punto vendita nel quartiere Poggiofranco, il Taiki sushi, di fronte a Villa Camilla, dove poter gustare sushi, sashimi carpacci, e non solo. Per chi invece cerca soluzioni più raffinate ed elaborate, c’è il ristorante Shodai in Piazza Massari.
Per una serata piacevole,per chi ha voglia di divertirsi e di mettersi in gioco c’è il Kantòs, che offre la possibilità di cantare al Karaoke scegliendo da un ampio e aggiornatissimo catalogo le basi musicali su cui cantare al microfono seguendo le parole sui maxi-schermi collocati nei vari angoli del locale, e dopo la mezzanotte è possibile anche ballare tra luci psichedeliche e fumi soffusi come in discoteca.
Infine, un omaggio alla tradizione barese: nessun abitante del luogo che si rispetti non ha mai assaggiato il “mitico”panzerotto di pomodoro e mozzarella della pizzeria Dicosimo, in via Giovanni Modugno. Un vero e proprio cult da provare almeno una volta nella vita e da mangiare rigorosamente fuori, come cita il cartello esposto scritto ovviamente in dialetto barese.
Lorena Perchiazzi