Mangiare in un museo

Creato il 04 febbraio 2013 da Italianoabangkok @BeingAndrea
  • circondati da opere d’arte!

    Dopo quasi 2 mesi, casa ora sembra vuota. Mamma e papà sono risaliti su un volo della Qatar diretti a Doha per rientrare in Italia e le mie giornate stanno lentamente riprendendo i ritmi scanditi dalla routine. Per concludere degnamente il soggiorno asiatico dei miei non potevo farmi sfuggire l’occasione di dimostrare a quella scettica di mia madre che Bangkok può essere una fonte inesauribile di esperienze sensoriali a tuttotondo! Ed ecco che così ci siamo ritrovati in 2 dei luoghi di fuga dal tran tran quotidiano che più mi piacciono: la Jim Thompson’s House e Cafe’ ice. Lo ammetto, ho giocato sporco perché sapevo fin da prima che anche per una persona con bassa tolleranza per il piccante e cuoca esperta come mia madre sarebbe stato impossibile lamentarsi. Per di più si tratta anche di 2 dei suoi luoghi preferiti.

    Della Jim Thompson’s House e del suo proprietario ho parlato fino alla nausea, sia in questo diario (cliccando qui potete leggere il post), sia su Viaggio Vero che su Minube e TrippA(n)sia.


    I miei mentre si godono la lavorazione tradizionale della seta alla Jim Thompson’s House

    Quello che forse non ho mai detto è che mi piace sedermi al ristorante Jim Thompson che si trova immerso nel verde del parco della casa che ospitò l’architetto magnate della seta durante gli anni della sua residenza a Bangkok. Qui vengo spesso, anche da solo. La veranda all’aperto ospita pochi tavoli che guardano sulla bellissima vasca in cui enormi capre colorate nuotano indisturbate. Solitamente mi siedo a bevo uno Shake di lychee (anche detto litchi o ciliegia della Cina in italiano) mentre osservo i turisti entrare e uscire incantati dalla casa-museo o che fanno acquisti nel negozio di prodotti ovviamente tutti marchio “Jim Thompson” che si trova davanti alla biglietteria del museo. I prezzi? Quello della visita guidata alla casa e al giardino è di soli 100 baht mentre quelli del ristorante sono accettabilissimi, soprattutto considerando che si ha la possibilità di mangiare circondati da enormi vasi cinesi e statue in pietra di oltre 300 anni di vita!


    Ingresso al Cafè Ice

    Dopo un pranzo del genere non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di andare in un piccolissimo locale, a pochi passi dalla fermata dello Skytrain/BTS di Chong Nonsi, dove la “padrona di casa” accoglie i suoi clienti come se ciascuno fosse l’unico a meritare attenzione. Qui il cibo è una rivisitazione elegante di piatti tradizionali tailandesi serviti in modo impeccabile. L’ambiente è in realtà semplice ma anche qui arricchito da statue e numerosi oggetti e opere d’arte antiche.

    Non essendo molto conosciuto e trovandosi in una traversa di una piccola stradina vi conviene telefonare se decidete di fare la prova così che, oltre ad assicurarvi che siano aperti, possiate farvi spiegare dai camerieri come arrivare dal punto in cui vi trovate (su foursquare la carina la potete vedere cliccando qui): TEL: 0-2636-7373

    Un esempio di cosa ordinare? Eccovi accontentati:


    Yum Som Oh, Insalata di pompelmo


    Pad Thai, piatto per il quale questo ristorante vanta diversi premi e una tradizione decennale

    Non fosse per altro questi 2 luoghi hanno saputo mitigare la tristezza che sempre si accompagna con i distacchi e i saluti regalandoci anche alla fine momenti piacevoli trascorsi insieme. E per di più faccio una promessa, a me stesso e ai miei: ci vediamo presto, e non scherzo!
    Andrea in Thailandia


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