Non lo so se i nostri poco onorevoli rappresentanti, impegnati tra Natale e la Befana in simili toccanti esternazioni, siano poi corsi a nascondersi. Conoscendoli un po’, non credo. Dovrebbero però farlo, dopo l’articolo di Pablo Petrasso, il quale ha smascherato l’ennesimo colpo gobbo della casta, con tanto di corsa per ottenere la liquidazione dell’80% del tfm (poverelli, non era consentito richiedere tutto il “cucuzzaro”) prima che la nuova legge entrasse in vigore.
Una schifezza.
Ma questi dove vivono? Fino a quando pensano di potere continuare così senza che nessuno cominci ad andare a prenderli casa per casa? No alla violenza, per carità, ma nessuno può pensare che, stringi stringi, alla fine non si vada a finire là se non si cambia registro. Il disperato che non ha niente da perdere c’è sempre. Credo che i politici facciano male a sottovalutare la situazione. Soprattutto fanno male a continuare a prendere per i fondelli la gente con operazioni di facciata che non fanno altro che aumentare nella società la rabbia, l’indignazione e la nausea.
Forse davvero dal chiuso delle loro stanze dorate non hanno percezione dei drammi familiari che si verificano fuori per la mancanza di lavoro e per le tasche sempre più vuote. Sembrano tutti Maria Antonietta sorda alle lamentele di chi le faceva notare che il popolo moriva di fame: “Se non hanno il pane, che mangino brioches!”.
I nomi di questi galantuomini andrebbero scolpiti all’ingresso di ogni comune, perché oggi tutti sappiano e a futura memoria, se mai un giorno la politica si risolleverà, come esempio del fondo toccato in questo inizio di millennio dall’attuale classe dirigente.