Mani pulite

Creato il 24 dicembre 2014 da Webnewsman @lenews1
Pubblicato da Mathias Mougoué

Appena una settimana fa, fui accolto di primo mattino da una collega con l’invito di produrre un articolo sulle nostre abitudini nei bagni comuni ma soprattutto dopo l’uso di essi. Io che ho una cura maniacale dell’igiene e vengo spesso additato dai colleghi per l’estrema precisione specie nella pulizia delle scrivania o della tastiera del computer, non avevo sufficientemente misurato la gravità del problema, abituato a concentrarmi su disinfettanti per le mani, fazzolettini, salviettine inumidite, deodoranti, spazzolino e dentifricio o gomme collutorio, oltre a opercoli per l’alito  che sono solito portami appresso in ogni dove.

Neanche a farlo apposta i responsabili aziendali avevano organizzato per lo stesso giorno un incontro a mo’ di ragguaglio sul programma di informazione e formazione dei lavoratori, atto a realizzare una maggiore consapevolezza nell’affrontare le tematiche di prevenzione in azienda. La responsabile dei servizi generali nonché della prevenzione nell’ambiente di lavoro ci fece vergognare tutti. Dalle briciole lasciate con nonchalance e negligenza sul tavolo della caffetteria agli schizzi sul water, senza dimenticare la gomma sotto le scrivanie ci siamo resi conto di quanto siamo zozzi.

La critica della collega all’origine dell’articolo riguardava la cattiva abitudine che hanno maggior parte di noi uomini e donne indifferentemente di non lavarsi le mani dopo l’uso del bagno. Roba che ricordiamo costantemente ai nostri figli. Mi sono rimesso a guardare con sospetto le persone da cui mi circondo tutti i giorni chiedendomi quali mani stringo e pensando al Dr Saldmann, popolare medico igienista Francese che pubblicò un libro in cui mise a nudo tutti i peccati del paziente che spesse volte è causa del suo male per la cattiva igiene. E Come se non bastasse, proprio come facciamo in ufficio tutti i giorni, il paziente mente. Il dentista vede bene se non usiamo frequentemente lo spazzolino ma sosteniamo il contrario. C’è chi asserisce di essersi lavato prima di venire dal medico quando le ascelle dicono il contrario e la striscetta sulle mutande parla di giorni senza nemmeno cambiare l’intimo. Ma siamo veramente puliti? Le infezioni da mani mal lavate mandano annualmente in ospedale circa 700mila Italiani.

Lo sapevate che quando un cuoco malato tossisce sull’insalata russa gli ospiti rischiano un’angina 48 ore dopo, che le macchie brune delle patate sono cancerogeni, che uno spazzolino può trasmettere il virus dell’epatite o che i germi di una mal curata carie rischiano di raggiungere le valvole del cuore?

Conseguenza concreta d’una deriva dell’igiene, dei nuovi rischi sanitari appaiono tanto nell’alimentazione, a casa, al lavoro quanto su scala planetaria. Dalle allergie alle pandemie di aviaria, il Dr Saldmann espone in dettaglio i pericoli in agguato e le semplici misure che permettono di preservarsene.

Rischi come l’orina di topi nelle confezioni di arachidi proposte da alcuni bar restano possibili oggi come dimostra un inedito studio che svela l’incredibile ampiezza dell’impatto delle contaminazioni tramite la mani, principalmente per quanto riguarda le malattie intestinali. Esiste per fortuna un trucco: il rispetto delle basilari regole d’igiene.

Lungi dall’intenzione di creare allarmismi, l’approccio del Dottore nel suo libro « On s’en lave les mains » (Ce ne laviamo le mani) rafforza il presente proposito nell’intento di conciliare rigore scientifico e aspetto pratico per stimolare maggior attenzione all’igiene moderna, non spoglia da sano humour e consigli applicabili nel quotidiano, tanto in pubblico quanto in privato.

L’igiene è la prima delle cose da tener presente soprattutto in questo periodo festivo in cui la condivisione la farà da padrona e ci troveremo spesso circondati da estranei mentre in un paese in cui Il TG satirico Striscia La Notizia rivelava oggi che in Sicilia si prende sotto gamba la questione ebola distribuendo ai medici intenti a fronteggiare flussi migratori, tute che a malapena vanno bene per dipingere le pareti delle nostre abitazioni.

Se il viso è il nostro primo biglietto da visita, le mani sono lo strumento principale di contatto con il mondo che abbiamo. Le stesse mani con cui ci reggiamo ai sostegni negli autobus, usiamo il corrimano nelle stazioni, salutiamo chiunque incontriamo e sbucciamo una arancia sono le stesse che usiamo per scaccolarci il naso o curare le zone fisiche dove non batte il sole. Possono diventare il nostro primo avversario se ci laviamo le mani dalla necessità di lavarle spesso. Laviamoci le mani… Facciamolo durante le feste, facciamolo sempre. Auguri e Buone Feste.


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