Eppure mi sono riscoperta vouyeur. Ne ho preso coscienza qualche giorno fa quando, immersa nel traffico di una cittadina che a ora di pranzo vive il caos di una metropoli, un tizio mi tampona. Le ire del cielo e delle terra non sarebbero bastate. Dall'auto sono scesa civilmente. Sì sì dico proprio civilmente. Perché tanto lo sapevo che in fondo si era solo "appoggiato", all'auto non aveva fatto una grinza, come poi ho constatato.
Gli avrei potuto urlare come faccio di solito e anche con termini non definibili proprio civili ma non ce l'ho fatta. No perché all'interno della sua di auto c'era una signora, quasi sicuramente sua moglie che, appena l'uomo richiuse la portiera, si agitava e sbracciava senza sosta, urlando le sue di ire.
Me ne sono rientrata in macchina. E detto tra noi me la ridevo pure. Quella fila di auto mi ha impalata lì per non so quanto tempo ma certamente più del dovuto ma non avevo fretta e avevo uno spettacolino da vedere.
Spiavo dallo specchietto retrovisore le gestualità, l'espressività e la labialità di quella donna che si stava scagliando con tutta la sua rabbia contro il suo uomo. Era come stare al cinema.
E' stato in quel frangente che ho capito che, quando sto alla guida, spesso da sola, ferma nel traffico, al semaforo, al parcheggio, spio. Dallo specchietto retrovisore spio.
Ieri uno, nel mezzo del traffico, bestemmiava, labialità perfetta. Nella stessa situazione un altro ha tirato fuori la Gazzetta. La signora al semaforo cantava, quasi sicuramente la Pausini.
Attenti a quel che fate! Capitaste mai in coda dietro di me :P